RIVISTA ITALIANA DIFESA
L’USAF si addestra alle operazioni FARP 17/05/2023 | Andrea Mottola

Tra il 30 aprile e il 2 maggio scorsi, l’USAF ha svolto l’esercitazione AGILE CHARIOTincentrata sull’esecuzione di manovre per l’approntamento di punti di rifornimento e riarmo di velivoli in zone isolate ed in contesti semi-permissivi, laddove sia impossibile raggiungere il punto di rifornimento con automezzi o avere una struttura logistica ad impronta elevata - il cosiddetto FARP (Forward Arming and Refuelling Point) – inclusive di atterraggi e decolli effettuati su tronchi autostradali.

L’evento, a guida Air Force Special Operations Command, ha visto un velivolo MC-130J COMMANDO II appartenente al 1° Special Operations Wing/15° Special Operations Squadron, un UAV MQ-9 REAPER del 2° Special Operations Squadron, 919° Special Operations Wing, 2 aerei d’attacco A-10 THUNDERBOLT II del 127° Wing della Michigan Air National Guard e altrettanti elicotteri da esplorazione MH-6M LITTLE BIRD del 160° Special Operations Aviation Regiment dell'US Army effettuare operazioni di atterraggio, scarico materiale, rifornimento e riconfigurazione dell’armamento dei velivoli e decollo sulle autostrade 287 e 789 nei pressi di Rawlins e Riverton, nel Wyoming. Nell specifico, l’MC-130J ha eseguito sia le operazioni FARP relative allo scarico degli MH-6 e di carburante e munizioni destinati a REAPER e A-10, sia una missione SAR/esfiltrazione di personale FS (appartenente ad AFSOC e USASOAC dell’US Army) assieme ai 2 elicotteri LITTLE BIRD e ad elementi 123° Special Tactics Squadron, questi ultimi responsabili anche della messa in sicurezza dei circa 10 km di tratti autostradali necessari per l’esecuzione delle manovre.

L’importanza di esercitazioni come l’AGILE CHARIOT - che si colloca nell’ambito del più ampio concetto ACE (Agile Combat Employment) dell’USAF che prevede la dispersione territoriale dei velivoli in località remote e l’impiego da piste non tradizionali - sta nel riuscire a dimostrare l’efficace impiego di velivoli non concepiti per operare da simili piste improvvisate in chiave di mantenimento della capacità di proiezione del potere aereo, in particolare in caso di conflitti peer/near-peer nei quali il nemico potrebbe essere in grado di negare l’utilizzo di basi militari o piste convenzionali, mentre avrebbe enormi difficoltà a sorvegliare chilometri di rete stradale/autostradale.

Inoltre, sebbene non si sia trattato di una prima assoluta in termini di singoli velivoli – in passato A-10 ed MC-130 avevano già eseguito simili manovre su tronchi autostradali negli USA o in Svezia – l’AGILE CHARIOT lo è stata in termini di quantità di velivoli coinvolti contemporaneamente, nonché la prima in cui è stata testata tale capacità per gli MQ-9. Una capacità che li rende in grado di operare, potenzialmente, in ogni parte del globo e a ridosso di eventuali zone operazioni con zero rischi per gli operatori, che possono controllarli tramite datalink satellitare dalle proprie postazioni situate negli USA, nonché, grazie al FARP, per il personale tecnico/di supporto, senza dimenticare l’impatto logistico quasi nullo di simili rischieramenti. Ogni riferimento al disperso teatro del Pacifico Occidentale è puramente voluto…


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE