RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, la guerra nella fase decisiva 15/05/2023 | Pietro Batacchi

La Guerra in Ucraina è entrata nella fase decisiva. Negli ultimi 2-3 giorni si sono registrati infatti importanti avvenimenti.

Gli Ucraini, approfittando anche della faida tra Prigozhin e la Difesa russa, hanno lanciato una serie di attacchi sui fianchi di Bakhmut costringendo i Russi ad arretrare. A sudovest della città, sono avanzati di diversi chilometri attraversando il Canale del Donbas e portandosi fino ai pressi di Klishchiivka. I regolari russi sono arretrati attestandosi sulle posizioni sopraelevate a nord della stessa Klishchiivka, che resta comunque tuttora sotto il controllo delle forze di Mosca. In questo settore la 4ª Brigata motorizzata ha subito pesanti perdite, compresa quella del Comandante, il Colonnello Vyacheslav Makarov, probabilmente ucciso in un attacco con razzi HIMARS o missili contro il Posto Comando dell’unità. A nordovest di Bakhmut, invece, gli Ucraini hanno guadagnato alcune posizioni spingendosi fino quasi a Dubovo-Vasylivka. Nel complesso la situazione sui fianchi di Bakhmut è tuttora molto dinamica e i Russi non sembrano ancora aver superato la crisi tattica registratasi negli scorsi giorni. Nella città di Bakhmut, lentamente, ma progressivamente, i miliziani della Wagner stanno occupando uno ad uno i grattacieli dentro la cosiddetta cittadella nella zona ovest. I combattimenti sono estremamente violenti.

Per il resto i 2 contendenti continuano a scambiarsi colpi contro le rispettive retrovie. Gli Ucraini hanno colpito 3 volte la città di Lugansk, l’ultima proprio stamattina. Tutti e 3 gli attacchi sono stati condotti utilizzando missili standoff aria-superficie STORM SHADOW forniti dagli Inglesi. Londra aveva annunciato ufficialmente l’invio di questi sistemi d’arma negli scorsi giorni: in realtà, al momento dell’annuncio i missili erano già operativi. A quanto ci risulta, infatti, l’attività d’integrazione degli STORM SHADOW, probabilmente sui bombardieri tattici SU-24 ucraini, era in corso dallo scorso autunno: evidentemente i velivoli sono stati estesamente modificati e dotati di databus e interfacce a standard NATO, e presumibilmente anche di nuovi calcolatori. Un’attività molto complessa e costosa che, però, in guerra si può fare: fondi permettendo ovviamente. Peraltro, e ci riferiamo sempre ai primi 2 casi, gli attacchi sono stati condotti utilizzando anche esche ADM-160 MALD (la cui disponibilità non era nota presso gli Ucraini...fino, appunto, al loro utilizzo), per ingannare la contraerea russa (molto efficace negli ultimi mesi). Nel primo attacco è stato colpito, e sventrato, l'impianto industriale Machine Building Plant No. 100, e nel secondo l'Accademia degli Affari Interni, utilizzata come base. In un altro attacco di stamani, contro la città di Donetsk, il Ministero della Difesa russo ha invece rivendicato l'abbattimento di uno STORM SHADOW. Infine, nella giornata di sabato, 2 elicotteri Mi-8, di cui uno in variante da guerra elettronica, un cacciabombardiere Su-34 ed un caccia pesante Su-35 della VKS sono stati abbattuti nella regione russa di Brynask. A quanto ci risulta, sono stati impiegati missili aria-aria AIM-120 AMRAAM lanciati dai MiG-29 che la Polonia ha fornito di recente all’Ucraina. Un sabato veramente “nero” per la VKS.

Le forze di Mosca non sono state chiaramente a guardare e hanno continuato a colpire con droni e missili la logistica ucraina in tutto il teatro operativo: magazzini, depositi di munizioni e carburante, infrastrutture; a Khmelnytskyi, Ternopil, Kostyantynivka, Dnipro, Slovjansk, Zaporizhzhia e in altre aree. In particolare, a Khmelnytskyi è stato distrutto un magazzino che, a giudicare dall’enorme esplosione (in foto) e dall’incendio che è andato avanti per ore, doveva contenere un grosso quantitativo di munizionamento. Fonti filorusse parlano anche di missili di recente trasferiti dall’Occidente: non è possibile tuttavia confermare queste notizie. Secondo nostre informazioni, lo strike sarebbe avvenuto con un missile ipersonico KHINZAL.

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