RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, droni e missili contro le retrovie 08/05/2023 | Pietro Batacchi

Nottata di attacchi russi con droni e missili su tutta l’Ucraina. La contraerea ha lavorato a fondo a Kiev dove tutti i droni SHHAED 136 russi sarebbero stati abbattuti; anche dai video disponibili in rete non emergerebbero strike. Nel complesso sarebbero stati lanciati una sessantina di SHAHED 136, di cui 35 contro la capitale. Tuttavia, non era probabilmente Kiev il vero obbiettivo degli attacchi (probabilmente i Russi vogliono “fissare” quanta più contrarea possibile attorno alla capitale), ma le retrovie delle linee ucraine. Le forze di Mosca, infatti, da settimane si concentrano sistematicamente sulla logistica delle truppe ucraine per eroderne il più possibile il potenziale offensivo. Dunque, l’hanno fatto anche stanotte impiegando non solo i droni, ma anche missili da crociera antinave Kh-22, lanciati in modalità sup-sup dai bombardieri a lungo raggio Tu-22 M3, probabilmente missili S-300, utilizzati sempre in modalità sup-sup, e bombe FAB con kit di guida satellitare. Gli obbiettivi: depositi, aree di concentrazione e stazionamento, aree di addestramento, ecc. Le direttrici sono state principalmente 3: Odessa-Mikolaiv, CHasiv Yar-Krmatorsk, e Kharkiv-Cernihiv. A Odessa sarebbero stati colpiti l’aeroporto di Shkolny, il ponte di Zatoka (per l’ennesima volta! Il ponte collega, ricordiamolo, la Bessarabia al resto dell’Ucraina), un magazzino di derrate alimentari ed un’area ricreativa sulla costa del Mar Nero. Per quanto riguarda quest’ultima tipologia di obbiettivi, vale la pena sottolineare che da settimane i Russi colpiscono tali centri in quanto ritenuti siti di acquartieramento delle truppe di Kiev. Nella notte di sabato, invece, sono stati gli Ucraini a lanciare un massiccio raid con droni contro la Crimea: le fonti russe hanno parlato di 23 droni, tutti neutralizzati dalla contraerea e dai sistemi di guerra elettronica (questi ultimi si stanno rivelando un’arma fondamentale per la difesa della penisola occupata dai Russi nel 2014). Sul campo si moltiplicano i segnali dell’imminente controffensiva ucraina: i Russi hanno evacuato i civili da 18 insediamenti nel settore di Zaporizhia, mentre viene registrato, in particolare nel citato settore di Zaporizhia, ma pure a Kherson, il trasferimento di riserve e truppe fresche ucraine. Vedremo se sarà qui la direttrice principale – anche se in questo settore le forze di Mosca sono ben trincerate e scaglionate in profondità a difesa – o nel “più stretto” settore di Svatove dove la profondità della difesa russa è minore o, ancora, a Bakhmut. Proprio a Bakhmut si registra la novità più importante, ovvero la marcia-indietro di Prigozhin che, dopo aver annunciato il ripiegamento dalla città delle sue forze entro il 10 maggio, ha cambiato idea affermando, invece, che i contractors della Wagner resteranno in prima linea a combattere. Lo “chef” di Putin avrebbe ricevuto rassicurazioni dal Ministero della Difesa circa l’invio del munizionamento sufficiente a portare avanti le operazioni; l’imprenditore Prigozhin potrebbe però aver ottenuto pure qualcos’altro (soldi, concessioni, maggiore potere, ecc.) oppure tutto era stato semplice disinformazione e mascheramento per coprire il tentativo di spallata finale. Infatti, stamattina ci sono notizie che i Wagner sarebbero entrati nell’ultima ridotta di Bakhmut ancora in mano alle forze di Kiev, dopo 2 notti di duri bombardamenti condotti anche con bombe al fosforo.

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