RIVISTA ITALIANA DIFESA
Attacco a Tripoli 23/03/2015 | Pietro Batacchi e Andrea Mottola

 

 

In concomitanza della ripresa dei negoziati di Rabat tra le fazioni libiche, le forze del Governo di Tobruk hanno lanciato l'offensiva su Tripoli. L'offensiva, partita nei giorni scorsi, ha visto una serie di attacchi aerei dall'Aeronautica di Tobruk contro obbiettivi posti soprattutto in prossimità dell'aeroporto tripolino di Mittiga e l'avanzata delle milizie di Zintan in alcune aree a sud della capitale. Al momento, però, la capitale è ancora saldamente controllata dalle milizie di Fajr Libia (Alba della Libia), anche perché le forze terrestri fedeli al Governo di Tobruk sono concentrate soprattutto nella parte orientale della Libia. Per questo nell'attacco alla capitale, i “governativi” possono contare solo sulle succitate milizie di Zintan, attive nelle aree al confine con l'Algeria e sulle montagne di Nafusa, e, secondo fonti di RID, su vecchi elementi gheddafiani di stanza nelll'ex roccaforte del regime di Gheddafi di Bani Walid addestrati in questi mesi da forze speciali francesi. Al momento, il Governo di Tbruk può mettere in campo, al comando del Gnerale Khalifa Hftar, 11 velivoli: 3 MiG-21 BIS FISHBED del vecchio 2° Squadrone caccia di stanza ad El-Nasser, 4 MiG-23 FLOGGER provenienti dal 2° Squadrone Cacciabombardieri di Labraq, e 4 elicotteri d’attacco Mi-24 HIND provenienti dal 1° Squadrone Elicotteri di Al-Watyah e del 1° Squadrone da pattugliamento di El-Nasser. Inoltre, dalla scorsa estate, a questi aerei si sono aggiunti 2 cacciabombardieri Su-24 FENCER prestati alla Libia da un’Aeronautica straniera, probabilmente l’Algeria, e altri 3 MiG-21MF forniti dall’Egitto (ma l'Egitto proprio in questi giorni starebbe fornendo anche altri 8 MiG-21 e altri 4 elicotteri d'attacco Mi-24). I velivoli sono schierati nelle 5 basi aeree controllate da Haftar: Benina (Bengasi), Labraq, Martubah (Derna) ed El-Nasser (Tobruk), in Cirenaica e Al-Watyah, al momento unica base aerea controllata da Haftar in Tripolitania, fondamentale per le operazioni contro le milizie di Alba della Libia che controllano gli aeroporti di Tripoli e la città di Kikla. Per quanto riguarda le forze terrestri, Haftar dispone di circa 60.000 uomini, concentrati esclusivamente nella parte orientale della Libia, tra cui i circa 2.000 uomini della Brigata di forze speciali al-Saiqa, per la gran parte ex membri dell'Esercito Libico ed elementi nazionalisti. Le forze di Haftar sarebbero supportate e inquadrate anche da consiglieri egiziani delle forze speciali e delle unità di elite di paracadutisti. Si parla di almeno 2-300 uomini.L'equipaggiamento è composto da un centinaio di veicoli tattici di produzione emiratina NIMR II, 200 HUMVEE, circa 300 BRDM-2, equipaggiati all’occorrenza con missili anticarro AT-3 SAGGER, e di tutti gli autoblindo PUMA forniti dall’Italia. Ad essi si aggiungono una manciata di carri armati T-62 e T-72, (non più di 10), e una grossa quantità di APC: 300 BMP-1, 50 BTR-60PB e una ventina di M113, incluse le varianti portamortaio M106 M30 da 107 mm. Almeno 10 dei 14 sistemi missilistici anticarro KHRIZANTEMA-S, venduti alla Libia dalla russa Rosoboronexport, sono nelle mani dei pro-governativi, che dispongono anche di una decina di sistemi missilistici sup-aria IGLA-S (SA-24) e di circa 20 veicoli antiaerei M53/59 PRAGA appartenenti al 503° Gruppo Difesa Aerea, sebbene tali sistemi siano attualmente inutili considerata l’assenza di aerei in possesso della controparte islamica. Gli alleati di Zintan, invece, comandati da Mukhtar Kalifah Shahu, possono contare su 5 brigate equipaggiate essenzialmente con tecniche armate di mitragliatrici pesanti, lanciarazzi o complessi binati antiaerei. Tra le milizie di Zintan spiccano, in particolare, 2 brigate: al-Qaqa e al-Sawaiq. La prima è comandata da Othman Milaiqtah, uno degli ufficiali di grado più alto ad abbandonare il regime di Gheddafi dopo le prime settimane dell’insurrezione, ed ha disposizone 18.000 uomini ed un discreto arsenale di armi pesanti (artiglieria anti-aerea, mortai e razzi). La al-Sawaiq, molto vicina all’ex Ministro della Difesa al-Juwaili, conta 2.000 miliziani ed è comandata da Imad Mustafa al-Traboulsi. Venendo al campo avverso, Tripoli è difesa dalle Forze di Alba della Libia che si basano essenzialmente su 3 realtà: le milizie di Misurata, il Lybian Shield e le forze salafite fedeli a Abdel Hakim Belhadj. I Misuratini rappresentano il vero e proprio braccio armato del Governo di Tripoli, di cui ad oggi controllano i gangli fondamentali quali entrambi gli aeroporti e le loro vie d’accesso, nonché la maggior parte delle sedi governative della capitale. Le milizie di Misurata nascono durante la guerra del 2011 e nel periodo immediatamente successivo al rovesciamento del Raìs si radunarono nell’Unione dei Rivoluzionari di Misurata, guidata da Salahuddin Badi (ex Comandante dell’intelligence militare) e costituita da circa 40.000 membri. Basate nella città centrale di Misurata che oggi, di fatto, costituisce un vero e proprio stato a sé stante, rappresentano il gruppo armato più potente, ben addestrato ed equipaggiato tra le varie milizie libiche; il loro arsenale stimato è di 800 veicoli blindati e corazzati, lanciarazzi campali 30.000 fucili d'assalto, centinaia di RPG e 2.000 pick-up armati con artiglieria antiaerea e mitragliatrici pesanti; tutte armi provenienti dalle razzie effettuate nei depositi del vecchi Esercito Libico presenti tra Tripoli e Sirte. Il Lybian Shield, tendenzialmente vicino alla Fratellanza Musulmana, è costituito da circa 20.000 miliziani divisi in 4 brigate ed è stato costituito nel 2012 come veicolo temporaneo per l’integrazione degli ex combattenti ribelli in un esercito nazionale. Oggi è guidato da Wissam Ben Hamid, controlla molte delle aree costiere del Paese e dispone di un arsenale notevole costituito da armi pesanti – mortai, lanciarazzi campali ecc. - e da circa 1.200 veicoli (pickup e blindati). Diverse centinaia di miliziani del Lybian Shield sarebbero, però, di recente passati nelle fila di ISIS, soprattutto nella zona centrale di Sirte. Infine, non vanno dimenticate le forze di Abdel Haki Belhadj, uomo da sempre vicino al Qatar. Le forze di Belhadj dispongono a Tripoli di 2-3.000 miliziani; ben equipaggiati, riforniti direttamente dal Qatar e addestrati dalle forze speciali qatarine.

 


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE