RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, grandi manovre in vista dello scontro finale? 19/04/2023 | Pietro Batacchi

Si sta avvicinando sempre più il momento forse decisivo della Guerra in Ucraina. Il terreno si sta asciugando e i preparativi da ambo le parti sono in pieno corso. Ma partiamo dalla situazione sul terreno e, ovviamente, da Bakhmut, dove, come confermato pure da fonti ucraine, i Wagner si sono ormai attestati anche nella parte occidentale della città, dopo aver occupato l’intero centro: più dell’80% della città è in mano russe. Più a sud, fuori dalla città nel settore di Ivanivske, dove passa la T0504, l’ultima malandata strada che porta a Bakhmut, gli Ucraini hanno contrattaccato negli ultimi 2 giorni facendo arretrare un po' i Russi, mentre a nordovest le VDV stanno fissando le forze di Kiev ed assicurando il fianco ai Wagneriti che combattono in città. Il resto del fronte è più o meno fermo. Ieri si è registrata una nuova ricognizione in forze ucraina nel settore di Zaporizhia, anche questa, come le precedenti delle settimane scorse, è stata respinta: è chiaro che però iniziative del genere servono a valutare lo stato delle difese russe. Gli eventi più importanti, però, stanno al momento accadendo nelle retrovie, dove i Russi con una certa sistematicità stanno colpendo magazzini, depositi e siti di acquartieramento: lo fanno con sempre più frequenza usando bombe FAB dotate di kit di guida con ricevitore GLONASS ed alette di stabilizzazione e controllo, ma negli ultimi 3-4 giorni si sono rivisti in azione pure diversi droni kamikaze SHAHED 131/136. Le aree più colpite sono quelle di Odessa e Kherson/Berislav, Zaporizhia e Kostantinokvka. Evidentemente i Russi vogliono erodere il più possibile il potenziale offensivo ucraino. Per quanto riguarda questo aspetto, delle 14-17 Brigate ucraine in ri/costituzione e ri/condizionamento (meccanizzate, d’assalto aereo e di fanteria di Marina), 3-4 sono già al fronte, un paio sono al momento solo sulla carta, 3-4 stanno ultimando il training e le altre sono in piena fase di training. C’è da dire che qualcuna di questa unità è stata formata sulla base di reggimenti esistenti – come il caso del Reggimento AZOV diventato 3ª, Brigata Separata d’Assalto AZOV, o delle 2 nuove Brigate di Fanteria di Marina 37ª e 38ª, formate sulla base di battaglioni già in servizio. Parallealmente, stanno continuando ad arrivare i nuovi mezzi di fornitura occidentale. Un altro aspetto da tenere in conto che, quantomeno sulla carta, questa volta i Russi dovrebbero essere più preparati, rispetto alla controffensiva ucraina di Kharkiv dell’agosto-settembre 2022. Sicuramente hanno più uomini ed una maggiore “densità” operativa, grazie agli effetti della mobilitazione – laddove, per esempio, a Kharkiv scontavano un’inferiorità numerica netta con un rapporto nell’ordine del 5 a 1, forse anche di più – ed un’organizzazione difensiva migliore. In questi mesi (al “riparo” di fango, attacchi alle infrastrutture ucraine ed al riparo di minacce nucleari più o meno velate) si sono abbondantemente trincerati, sopratutto nel sud – Zaporizhia/Kherson – e nel nord – Svatove – mediante un articolato sistema di opere, ostacoli e campi minati. Punti deboli nello schieramento comunque ce ne potrebbero essere e, probabilmente potrebbero non essere quelli che ci aspettiamo - magari tra Vuhledar e Avdivka o, ancora, a nord di Donetsk (Niu York). Di sicuro, i problemi con il comando e controllo, ancora troppo rigido, e l’ISR di teatro per i Russi restano e gli Ucraini da questo punto di vista continuano “a vedere” meglio, forti del supporto NATO, ed a funzionare meglio. Altre 2 considerazioni. La prima, Bakhmut e Avdivka hanno drenato molte risorse, e questo vale ovviamente anche per gli Ucraini il cui potenziale umano non è infinito ed in termini assoluti è comunque inferiore a quello russo. La seconda, l’artiglieria a lungo raggio ucraina sembra da qualche mese meno efficace nel lavorare sulle retrovie russe: un po' perché le forze di Mosca hanno iniziato a diradare/disperdere la logistica – dopo le batoste e la falcidia di Kharkiv e Kherson – un po' grazie alle modifiche al software del sistema sup-aria a corto raggio PANTSIR, che sta dimostrando adesso una certa efficacia nell’intercettare i temutissimi e letali razzi degli HIMARS. Ulteriori dettagli e approfondimenti su RID 5/23 e WEEKLY n.11.

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