RIVISTA ITALIANA DIFESA
Turchia, la portaeromobili ANADOLU è ufficialmente in servizio 13/04/2023 | Michele Cosentino

Come preannunciato da RID, domenica 10 aprile 2023, nel cantiere navale Sedef di Istanbul, ha avuto luogo la cerimonia ufficiale dell’ingresso in linea dell’ANADOLU, la portaeromobili d’assalto anfibio e nuova flagship della Marina Turca.

Annunciata circa un mese fa e modulata in relazione alle prove dell’unità, la cerimonia ha visto la partecipazione del Presidente della Repubblica Turca, Recep Tayyip Erdogan, accompagnato da altre autorità politiche, militari e del comparto industriale nazionale. Nella configurazione per operazioni aeree, l’ANADOLU ha un dislocamento di circa 25.600 t, che aumentano a poco più di 27.000 t in configurazione per operazioni anfibie: tecnicamente, l’unità è stata classificata LHD, (Landing Helicopter Dock), ossia equipaggiata con ponte di volo continuo da prora a poppa e bacino allagabile, e sfoggia il distintivo ottico L-400. In realtà, la zona poppiera del ponte di volo non è totalmente sfruttabile per le operazioni aeree a causa delle posizione dell’elevatore poppiero, secondo una metodologia progettuale mutuata dalla spagnola JUAN CARLOS I e dalle 2 unità australiane ADELAIDE e CANBERRA. Prodotto della collaborazione fra la società spagnola Navantia e quella turca Sedef Shipbuilding, l’ANADOLU ha una lunghezza massima di 232 m e una larghezza massima di 32 m, ed è pertanto la più grande nave da guerra in servizio nellaTürk Deniz Kuvvetleri (nome ufficiale della Marina Turca),nonché costruita in Turchia: l’unità è rappresentativa delle ambizioni nazionali in materia di potere marittimo perché rafforza considerevolmente le capacità nazionali di proiezione di potenza. La propulsione dell’ANADOLU è assicurata da 2 propulsori elettrici azimutali Siemens SIPOD da 11 MW ciascuno e da una coppia di propulsori prodiero ausiliario da 1,5 MW ciascuno, il tutto alimentato da 5 gruppi diesel-generatori da 8 MW ciascuno che forniscono energia elettrica anche alle altre utenze di bordo. A pieno carico, l’autonomia dell’ANADOLU è pari a 9.000 miglia, mentre la velocità massima raggiunge i 20,5 nodi in configurazione anfibia e 29 nodi in configurazione aerea.

Nel suo intervento, il Presidente Erdogan ha particolarmente enfatizzato le capacità dell’ANADOLU quale drone carrier, la prima del mondo del suo genere grazie alle generose dimensioni, soprattutto un ponte di volo con una superficie totale di di 9.200 m2, di cui 5.450 destinati alle operazioni di volo: la superficie dell’hangar sottostante è di 990 m2. Tuttavia, ricordiamo come la scelta di optare per la soluzione di drone carrier per l’ANADOLU sia dovuto alla mancata vendita degli F-35 B alla Turchia da parte degli Stati Uniti, ed è quindi una conseguenze della mancata disponibilità di velivoli pilotati imbarcati per la Marina Turca.

Durante la cerimonia, sul ponte di volo dell’ANADOLU facevano bella mostra alcuni elicotteri e 2 UAV, in particolare un TB-3 e un KIZILEMA (in foto). Come noto, la presenza di uno ski-jump sull’ANADOLU è dovuta alle intenzioni della Turchia di acquisire i velivoli F-35B per decollo e appontaggio in modalità STO/VL, ma le frizioni fra Washington e Ankara a proposito della fornitura di sistemi missilistici antiaerei russi hanno impedito la consegna dei velivoli, obbligando la Marina Turca a ricorrere a mezzi UAV per operazioni navali mutuati da quelli, di produzione Bayraktar, che hanno fornito risultati positivi in varie circostanze belliche.

Durante la cerimonia, il Comandante della Marina turca, Ammiraglio Ercument Tatlioglu, ha ribadito che l’ANADOLU rappresenta la concretizzazione degli sforzi concettuali e materiali per attuare una dottrina marittima nazionale di proiezione “dalla terra verso il mare”: l’ammiraglio ha anche reso noto che in funzione della missione assegnata, l’ANADOLU può trasportare fino a 12 velivoli pilotati e non pilotati, 21 differenti modelli di elicotteri (fra cui il T-129 ATAK e il grosso CH-47 CHINOOK) e UAV di piccola taglia, mentre in tema di operazioni anfibie, la capacità di trasporto riguarda una combinazione fra 13 carri armati, 6 mezzi corazzati per il trasporto del personale, 27 veicoli da sbarco anfibi, 33 veicoli ruotati e cingolati pesanti e leggeri e 15 rimorchi. Il ponte garage, sottostante al ponte di volo, ha una superficie di 1.880 m2 (di cui 1.400 destinati ai carichi pesanti), ed è collegato a un bacino allagabile di 1.165 m2 ; la dotazione di mezzi anfibi comprende 4 LCM, 2 LCAC o 2 LCVP, o una combinazione fra essi, ma è verosimile che il bacino allagabile possa essere utilizzato anche da USV e UUV, di produzione turca. Oltre a velivoli ed elicotteri di produzione nazionale, l’ANADOLU è equipaggiata con diversi sistemi realizzati dal comparto industriale militare turco, fra cui il sistema di gestione operativa GENESIS-ADVENT, sviluppato da Haselsan e Havelsan.

La costruzione dell’ANADOLU è iniziata il 30 aprile 2016 con il taglio della prima lamiera, è proseguita con l’impostazione e il varo dell’unità, rispettivamente avvenuti il 5 febbraio 2018 e il 4 maggio 2019. Le prove dell’unità si sono svolte a partire da marzo 2022, portando all’accettazione dell’unità il 21 gennaio 2023, evento formale perciò non coincidente con il suo ingresso ufficiale in servizio nella Marina Turca. Dopo la conclusione di quest’ultima cerimonia, Erdogan ha presenziato anche al taglio della prima lamiera di 3 nuove fregate classe “I”, anch’esse realizzate dall’industria navale militare turca. Erdogan ha infine ricordato altri programmi militari in corso e ha affermato che nei prossimi anni il bilancio della difesa raggiungerà 75 miliardi di dollari, ma è probabile che la cifra si riferisse a un periodo cumulativo e non a un singolo anno o anche a un biennio.

Da ricordare, infine, che nella programmazione della Marina Turca è presente la realizzazione di una seconda unità portaeromobili/drone carrier, a cui dovrebbe essere assegnato il nome TRAKYA, ossia Tracia, e completare così la geografia nazionale turca.

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