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Russia, nuove sfide nelle profondità oceaniche 07/04/2023 | Michele Cosentino

Secondo quanto divulgato dall’agenzia di stampa russa TASS il 3 aprile, all’inizio del 2025 la Flotta Russa del Pacifico avrà a disposizione un nuovo elemento d’organizzazione operativa - una “divisione” - in cui saranno inquadrati i sottomarini per “compiti speciali”: gli elementi pregiati del nuovo reparto, a cui verranno affidate funzioni di deterrenza strategica, sono i sottomarini BELGOROD e KHABAROVSK.

Come noto, il BELGOROD è il primo battello della Marina Russa a essere equipaggiato con i grossi UUVs tipo POSEIDON, equipaggiati con testate convenzionali e nucleari, quest’ultime accreditate di una potenza massima di 2 megatoni. Noto anche come STATUS-6, l’esistenza del POSEIDON fu svelata, si dice casualmente, nel 2015, evento che diede origine a diverse analisi e ipotesi sulle caratteristiche del mezzo, sviluppato dal famoso studio d’architettura navale Rubin prendendo come base i siluri da 650 mm in servizio ai tempi della Marina Sovietica.

Dalle valutazioni eseguite in Occidente e grazie alla propulsione nucleare, il POSEIDON sarebbe in grado di raggiungere una velocità massima di 54 nodi, un’autonomia di 5.400 miglia e una profondità massima d’impiego di 1.000 m, anche se il rispetto della discrezione acustica renderebbe maggiormente idonee quote nell’ordine dei 50-100 m. L’uso del condizionale rimane d’obbligo perché non si hanno notizie certe su prove sperimentali del POSEIDON, peraltro lungo circa 24 m e avente un diametro di almeno 1,6 m.

Da parte sua il BELGOROD, realizzato secondo il Project 09852 e a propulsione nucleare, è in corso di valutazione operativa a cura della Flotta del Nord ed è attualmente di base nella penisola di Kola.

L'articolo completo sarà disponibile su Risk&Strategy WEEKLY 09/23, in uscita oggi.

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