RIVISTA ITALIANA DIFESA
Le Forze Armate russe 20/03/2014 | Pietro Batacchi

Le Forze Armate russe sono nel pieno di un lento processo di modernizzazione e rinnovamento. Tale processo ha comportato, da un lato, il superamento del modello basato sulla coscrizione obbligatoria, in via di sostituzione con un modello misto – coscritti più professionisti a contratto – e, dall’altro, un limitato ammodernamento dell’enorme complesso di mezzi e materiali ereditati dall’ex-URSS. In entrambi i casi, forti resistenze interne hanno rallentato il percorso modernizzante; in più il rinnovamento dei mezzi convenzionali è stato ostacolato dalla priorità che si è voluto dare al rinnovamento ed al mantenimento dell’arsenale nucleare. Un’altra debolezza riguarda i livelli e gli standard addestrativi che non sono ancora paragonabili a quelli delle Forze Armate occidentali. Diversi, progressi, invece, (rispetto per, esempio, alle campagna in Cecenia) ci sono stati nel comando e controllo come ha ampiamente dimostrato la Guerra di Georgia del 2008, quando la macchina militare russa reagì agli eventi con tempestività dando dimostrazione di un’attenta pianificazione e di un ottimo coordinamento e gestione delle operazioni.

Negli ultimi tempi, le Forze Armate russe hanno visto la riorganizzazione della propria organizzazione territoriale che oggi si basa su 4 distretti militari che, in virtù della maggiore autonomia di pianificazione e di condotta delle operazioni, hanno assunto il nome di Comandi Strategici Interforze (CSI). La distinzione è puramente linguistica, visto che i nuovi 4 distretti militari, in caso di necessità operative ed in tempo di guerra, assumono il nome di CSI pur mantenendo invariata la propria struttura e le proprie funzioni.  

Il CSI Ovest (HQ San Pietroburgo) ha incluso i distretti militari di Mosca, San Pietroburgo e l’enclave di Kaliningrad ed ha alle proprie dipendenze la 6ª e la 20ª Armata,la Flottadel Nord,la Flottadel Baltico ed il 1° Comando dell’Aereonautica. Il CSI Centrale (HQ Yekaterinburg) ha incluso i distretti militari del Volga e la parte ovest del distretto militare della Siberia ed ha alle proprie dipendenze la 2ª e la 41ª Armata ed il 2° Comando dell’Aereonautica. Il CSI Meridionale (HQ Rostov-on-Don) ha incluso il distretto militare del Caucaso Meridionale ed ha alle proprie dipendenze la 49ª e la 58ª Armata,la Flottadel Mar Nero, la Flottiglia del Caspio ed il 4° Comando dell’Aereonautica. Il CSI Orientale (HQ Khabarovsk) ha incluso i distretti militari dell’Estremo Oriente e la parte orientale del Distretto della Siberia ed ha alle proprie dipendenze la 5ª, la 29ª, la 35ª e la 36ª Armata,la Flottadel Pacifico ed il 3° Comando dell’Aereonautica.

L’Esercito ha un organico di 360.000 effettivi ed un’organizzazione che comprende 40 brigate, di cui 4 corazzate, 35 motorizzate ed una “fortificata”, ossia specificatamente incaricata della protezione di determinate aree. Il parco carri è imponente è comprende circa 9.000 T-72, alcune centinai dei quali portata allo standard T-72BM ROGATKA con nuovi sistemi di puntamento, nuove blindature e nuovi kit mimetici, e circa 3.000 T-80. I mezzi più moderni sono 2/300 T-90, il cui ingresso in servizio, però, procede lentamente. La componente blindata si basa essenzialmente su 20.000 cingolati BMP-1/2 e 700 più moderni BMP-3 e su 1.200 ruotati BTR-80/82 e 80 BTR-90 che verranno in futuro sostituiti dal nuovo 8x8 BOOMERANG.

Anche il parco artiglieria è imponente secondo quanto prevede la tradizionale dottrina sovietica della potenza di fuoco. In servizio ci sono circa 40.000 pezzi di artiglieria in tutti i calibri, completati da circa 8.000 lanciarazzi multipli e da qualche centinaia di missili balistici a corto raggio SS-21. Incorso di introduzione ci sono anche i più moderni e temibili ISKANDER-M.

I Paracadutisti, o le truppe d’assalto aereo, sono inquadrate in un comando a se stante e contano circa 35.000 uomini organizzati su 4 divisioni – che hanno in realtà un organico di una brigata – di cui una con qualifica anche da montagna ed una, la 76ª, con qualifica di assalto aereo, una brigata indipendente (organicamente un reggimento) ed il 45° Reggimento separato, ovvero i leggendari Spestantz.

Anche l’Aeronautica è basata per la gran parte su velivoli ereditati dall’Unione Sovietica ed una limitata modernizzazione è partita solo negli ultimi anni. Ciò significa che, all'inizio della presidenza Medvedev, anche l'aereo più moderno aveva già 15-20 anni e risultava caratterizzato da un design e da una tecnologia obsoleti rispetto ai principali rivali stranieri. Come logica conseguenza, quasi nessuno di essi era in grado di impiegare armi guidate. Inoltre, la mancanza di fondi per la manutenzione ha fatto sì che molti aerei non fossero più in buono stato di funzionamento. In più, come già si ricordava, gli standard addestrativi sono di gran lunga inferiori a quelli occidentali e le ore annue volate sono mediamente la metà di quelle volate dai piloti NATO. Questi problemi sono, peraltro, emersi durante la Guerra in Georgia del 2008, quando 6 aerei sono stati abbattuti in 5 giorni.

La linea caccia e caccia multiruolo è composta da circa 900 velivoli tra MiG-29 e MiG-31 e Su-27, mentre i nuovi Su-35 e Su-30 SM sono stati consegnati ancora in pochi esemplari. A questi aerei bisogna aggiungere 400 tra cacciabombardieri Su-25 e bombardieri tattici Su-24 più una trentina di nuovi Su-34 infase di consegna. La componente da bombardamento strategico è interamente basata su quanto ereditato dall’ex-URSS e comprende 16 T-160 BLACKJACK una settantina di T-95 SM BEAR e oltre 100 Tu-22 BACKFIRE. Diverso è il discorso riguardante la componente da trasporto che oggi si basa su circa 700 velivoli di tutte la categorie e che sta subendo un profondo processo di modernizzazione con l’acquisizione di 20 An-124, 39 Il-476 (Il-76MD-90A), 11 An-140 e di 30 L-410UVP. Infine, il parco elicotteristico si basa su circa 700 tra Mi-24 e Mi-8, una parte dei quali in via di modernizzazione. In corso di introduzione ci sono anche i più moderni elicotteri d’attacco Mi-28N e Ka-52.

Per quanto riguarda la Difesa Aerea, questa costituisce una forza armata indipendente. Si tratta di una delle specialità tradizionalmente più sviluppate in Russia e si basa su un esteso ed integrato sistema di allerta e scoperta radar. Per la gran parte è formata da sistemi missilistici superficie-aria a lungo raggio S-300 che vengono progressivamente affiancati dai più moderni ed efficaci S-400, di cui un primo reggimento su 2 batterie è già schierato nell’area di Mosca. Dal 2010 sono in via di introduzione anche i complessi misti a corto raggio PANTSYR.

La Marina comprende 4 Flotte e una Flottiglia: la Flotta del Nord, la Flotta del Mar Nero, la Flotta del Pacifico e la Flotta del Baltico, più la Flottiglia del Caspio.

Anche in questo caso la modernizzazione è stata molto lenta ed ha interessato essenzialmente la componente strategico-nucleare. L’unica portaerei è la ADRMIAL KUZNETSOV dotata di caccia Su-33 che nei prossimi anni verranno rimpiazzati dai più leggeri MiG-29K. Nei piani c’è la realizzazione di un’altra portaerei, ma lo status del programma non è chiaro.

La componente di altura è interamente basata su unità ereditate dalla Marina Sovietica, alcune delle quali rimesse in funzione negli ultimi anni, e comprende un incrociatore a propulsione nucleare classe KIROV, PIOTR VELIKIY, ed un altro, ADMIRAL NAKHIMOV, in corso di ammodernamento, 3 incrociatori a propulsione convenzionale classe SLAVA ed un incrociatore classe KERCH, 8 cacciatorpediniere classe UDALOY e 5 cacciatorpediniere classe SOVREMENNY. La caratteristica distintiva di queste navi è l’imponente dotazione missilistica di missili superficie-aria e di missili antinave. A queste unità bisogna, poi, aggiungere 2 fregate classe NESUTRASHIMY e 3 classe KRIVAK. Altre KRIVAK, in una variante evoluta, sono state ordinate in attesa delle nuove fregate classe ADMIRAL GORSHKOV. Infine, vanno ricordate le decine e decine di corvette e unità motomissilsitiche, una specialità della Marina Sovietica, e di cacciamine.

Per quanto riguarda la componente subacquea attualmente sono in servizio 6 sottomarini lanciamissili balistici a propulsione nucleare (SSBN) – 3 DELTA IV e 3 DELTA III – e il primo battello, YURIY DOLGORUKIY, della nuova classe BOREII. Accanto alla componente SSBN, la Russia tutt’oggi mantiene in servizio rilevanti capacità nel campo dei sottomarini lancia-missili da crociera (SSGN) e dei sottomarini d’attacco (SSN). Per quanto riguarda i primi, le attuali capacità della Marina Russa si basano su 6 battelli progetto 949A OSCAR II. Almeno un paio di questi sono da poco tornati in servizio dopo una serie di interventi di refit e progressivamente anche gli altri battelli verranno ammodernati per mantenerli in servizio ancora a lungo. Gli OSCAR II sono i più grandi sottomarini in termini di dislocamento costruiti in Russia dopo gli SSBN TIFONE, appositamente studiati per attaccare le task force di portaerei dell’US Navy. Venendo agli SSN, il core è ancora composto dai “venerabili” classe AKULA, realizzati in 3 serie a partire dagli anni settanta: una versione base, una versione migliorata e la versione AKULA II. Per anni, ovvero fino all’ingresso in servizio degli americani SEAWOLF, sono stati considerati gli SSN maggiormente avanzati al mondo, soprattutto sotto il profilo della silenziosità. Ad oggi, la Marina Russa dovrebbe avere ancora in servizio 9 AKULA in tutte e tre le varianti. OSCAR II (una parte) e AKULA verranno sostituiti nei prossimi anni dai nuovi sottomarini a propulsione nucleare polifunzionali classe YASEN. La componente subacquea è completata dai battelli a propulsione convenzionale: un classe LADA di recente concezione e una decina di più anziani KILO.

In conclusione, anche un accenno alla Fanteria di Marina e all’Aviazione Navale. La prima si basa su 3 brigate ed un reggimento, più alcune unità indipendenti, per un totale di circa 10.000 uomini. L’Aviazione Navale è stata riorganizzata in 13 Basi Aree. La linea ad ala fissa è composta dai già citati SU-33, una quarantina di Tu-142 e Il-38 per le operazioni antisom e di pattugliamento marittimo, e una trentina di Su-24 per le operazioni di ricognizione e antinave, più alcuni velivoli da trasporto. La componente ad ala rotante è basata essenzialmente su Mi-8/14 e Ka-27

 

 


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