Uno dei talloni d'Achille dell’Aeronautica Russa e delle operazioni aeree nel corso della Guerra in Ucraina è senza dubbio la limitata disponibilità e il conseguente limitato impiego di bombe guidate. Un po' per dottrina – che fa affidamento sopratutto sull’artiglieria – e un po' per limiti tecnologici – la produzione di ordigni guidati era localizzata sopratutto in Ucraina, e dopo il 2014 la Russia ha avuto poco interesse, anche per ragioni tecniche ed economiche, a “riportarla in casa” – l’Aeronautica Russa dal 24 febbraio ha impiegato sopratutto missili da crociera a lungo raggio o bombe a caduta; queste ultime utilizzate nella maggior parte dei casi con attacchi a bassa quota. Di fatto questo rappresenta un limite enorme delle operazioni aeree poiché, a prescindere dalla minimizzazione dei danni collaterali (che ai Russi interessa sostanzialmente “zero”), la bomba guidata garantisce un migliore rapporto tra numero di sortite/numero di ordigni impiegati e bersagli neutralizzati. In pratica con un impiego sistematico di bombe intelligenti sul campo di battaglia diminuisce sensibilmente la ”santuarizzazione” dei bersagli, ovvero se ne distruggono di più e meglio.
Da qualche settimana, per effetto delle richieste al complesso militare-industriale provenienti dal Cremlino e dalla Difesa, qualcosa si sta muovendo in questo settore anche per i Russi e sul campo hanno iniziato a comparire anche le prime armi tattiche di precisione lanciate dagli aerei della VKS. In particolare, sono già stati documentati diversi utilizzi di bombe a guida satellitare KAB-500S-E da 560 kg (in foto) e delle ben più grosse KAB-1500S-E da 1.500 kg. Più di recente si sono “viste” anche bombe plananti GROM-E2 e “mini-cruise” GROM-E1: entrambi derivati dal missile aria-superficie Kh-38, dotati di sistema di guida satellitare (per l'attacco a bersagli fissi su coordinata) e di kit aerodinamico comprendente 4 superfici di stabilizzazione in coda e ali di controllo ripiegabili a centro-corpo. La GROM-E2 ha un peso al lancio di 598 kg e testata in tandem da 315 kg e 165 kg, ed è accredita di un range di 50 km. Il GROM-E1, invece, è un missile che mantiene sostanzialmente la stessa cellula e la stessa aerodinamica, con più o meno le stesse dimensioni, ma che adotta oltre al booster un piccolo motore di sostentamento, al posto di una delle 2 testate, che garantisce una range fino a 120 km. Vedremo nelle prossime settimane se questo impiego si consoliderà e se l’industria russa sarà in grado di alimentarlo in maniera sistematica e non estemporanea.
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