Nella notte si è registrato un imponente attacco russo contro infrastrutture energetiche e altri obiettivi in tutta l’Ucraina, a quasi un mese di distanza dall’ultimo attacco, avvenuto il 16 febbraio.
Il raid è iniziato intorno all’una di notte con il lancio di 8/10 UAV SHAHED-136, per poi proseguire circa un’ora dopo con svariate ondate di missili lanciate dal Mar Nero, da Nord e da Est. Secondo il rapporto dell’Aeronautica Ucraina sarebbero stati lanciati 81 missili di vario tipo: 28 missili da crociera Kh-101/555 da bombardieri Tu-95, 6 cruise supersonici Kh-22 da bombardieri Tu-22, 6 missili ipersonici Kh-47 KINZHAL da Mig-31K (numero mai registrato prima), 2 missili antiradiazioni Kh-31P (lanciati probabilmente da un Su-24), 6 missili standoff a guida TV Kh-59 (lanciati probabilmente da un Su-34) e 20 missili da crociera KALIBR dalle unità navali della flotta del Mar Nero. Dei missili sopra elencati, 34 tra KALIBR, Kh-101 e Kh-555 sarebbero stati abbattuti dalle difese aeree ucraine (su un totale di 48), mentre tutti i missili ipersonici KINZHAL hanno colpito gli obiettivi, essendo impossibile per i sistemi contraerei presenti in Ucraina intercettarli. Oltre ai missili da crociera sono stati utilizzati pure S-300 in modalità sup-sup (tra 13 e 15 missili) e probabilmente anche missili balistici ISKANDER lanciati dall’Oblast russo di Kursk (uno dei quali avrebbe colpito Kiev).
Sono stati colpiti gli Oblast di Kiev, Kharkiv, Sumy, Zaporizhzhia, Dnipropetrovk, Ivano-Frankivsk, Zhytomyr, Leopoli e Odessa. A Kiev è stata colpita e danneggiata la centrale temoelettrica TPP-5, nel distretto di Holosiivs’kyi, e in città si registrano interruzioni di corrente e riscaldamento. Inoltre, secondo nostre fonti, nella capitale sarebbero state chiuse alcune zone e sarebbe in atto la ricerca di agenti russi/collaboratori che passerebbero informazioni riguardo a obiettivi da colpire e posizione delle difese aeree. A Kharkiv si sono registrate numerose esplosioni e sono confermati almeno 10 strike, la maggior parte dei quali condotti con S-300 in modalità sup-sup. La città ha problemi di fornitura idrica ed è senza energia elettrica e senza riscaldamento: è quindi probabilmente stata colpita la centrale CHP-5 (dotata di impianto di cogenerazione). Nell’Oblast di Sumy, a Shotska, sarebbe invece stato colpito l’Istituto Statale di Ricerca sui Prodotti Chimici. A Zaporizhzhia sarebbero arrivati 5 missili (alcuni dei quali S-300 in modalità sup-sup) ed è stata danneggiata la linea di distribuzione che collega la centrale nucleare di Enerhodar alla rete elettrica, lasciandola temporaneamente scollegata dal grid. Nell’Oblast di Dnipropetrovsk si è registrata una grossa esplosione, ed è stato colpito un complesso industriale dell’azienda YUZHMASH, attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della costruzione di macchinari. La compagnia energetica ucraina DTEK, titolare di alcune centrali termoelettriche del Paese, ha inoltre comunicato che 3 TPP (Thermal Power Plant) sono state gravemente danneggiate.
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