Il 5 marzo, alcuni media turchi specializzati in tematiche militari hanno riportato che la portaeromobili ANADOLU, nuova nave ammiraglia della Marina Turca, è in servizio: la notizia è stata alquanto sorprendente perché non vi è stato alcun comunicato ufficiale della autorità militari di Ankara per un evento così importante.

Si è contemporaneamente appreso che l’ANADOLU è stata consegnata alla Marina Turca a gennaio di quest’anno, che le prove di accettazione sono state quasi ultimate e che l’equipaggio e i reparti anfibi si trovano a bordo per svolgere le attività addestrative propedeutiche al primo impiego operativo dell’unità. Al termine delle prove di accettazione, avrà inizio l’integrazione per l’impiego dei velivoli a pilotaggio remoto che costituiranno il reparto aereo imbarcato sull’ANADOLU.

Come noto, l’unità è equipaggiata con bacino allagabile, ponte di volo e hangar sottostante ed è stata realizzata prendendo come riferimento la portaeromobili spagnola JUAN CARLOS I. Il veto di Washington alla partecipazione della Turchia al programma per i velivoli di 5a Generazione ad ala fissa e modalità STO/VL F-35B ha obbligato la Marina Turca a modificare il concetto d’impiego dell’ANADOLU, destinata quindi a diventare una drone carrier vera e propria, imbarcando UAV dei modelli BAYRAKTAR TB-3 (versione navalizzata del più famoso TB-2) e KIZILELMA (idoneo anche al combattimento aereo).

Inoltre, l’ANADOLU potrebbe eserre adoperata pure come mothership per USV: il bacino allagabile potrebbe essere infatti utilizzato per mettere a mare e recuperare anche mezzi di superficie e subacquei a controllo remoto di cui esistono al momento diversi modelli prodotti da industrie locali.

Secondo fonti governative turche, il reparto aereo imbarcato sull’ANADOLU dovrebbe comprendere non meno di 30 velivoli a controllo remoto, con modelli dedicati alla ricognizione e alla sorveglianza e altri a missioni di combattimento vere e proprie. L’ANADOLU è l’unità più grande della Marina Turca, grazie a una lunghezza fuori tutti di 231 m, una larghezza massima di 32 m e un dislocamento di circa 27.500 t: la velocità massima sarà pari a 20,5 nodi.

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