RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, Bakhmut e la battaglia decisiva di maggio 06/03/2023 | Redazione

La situazione a Bakhmut sembra ormai compromessa per gli Ucraini. I contractors della Wagner hanno preso il controllo della parte orientale della città e stanno premendo sulle ultime 2 vie di rifornimento: la Kostyantynivka- Bakhmut (T0504) e la Chasiv Yar-Bakhmut (O0506).

Nel primo caso si sono spinti fino ai sobborghi di Ivanivske, a sudovest di Bakhmut, mettendo di fatto la strada sotto il controllo diretto di tiro, e nel secondo caso hanno fatto altrettanto poco a nord di Khromove (ad ovest di Bakhmut). Questo di fatto sta ostacolando il graduale ripiegamento delle forze di Kiev da Bakhmut che avviene per piccoli gruppi principalmente la notte impiegando vie secondarie attraverso i campi: già in alcuni casi, però, distaccamenti di soldati ucraini sono caduti sotto il fuoco russo. Gli Ucraini stanno provando ad allontanare i Russi da queste 2 arterie, ma al momento il destino della città pare segnato, mentre vedremo se la scelta dello Stato Maggiore di Kiev di impegnare diverse unità per tenere il più possibile Bakhmut si rivelerà corretta, mentre va prendendo forma la nuova linea di difesa Kostyantynivka-Chasiv Yar-Slovvjansk.

In caso di caduta di Bakhmut, la pressione russa su Kramatorsk e Slovjansk è destinata ad aumentare, considerando che teoricamente le forze di Mosca potrebbero avanzare utilizzando l’autostrada M03 che, appunto, collega Slovjansk/Kramatorsk alla stessa Bakhmut. È chiaro che questa possibilità condizionerebbe inevitabilmente le scelte e le opzioni dello Stato Maggiore ucraino.

La situazione sugli altri fronti è di sostanziale stallo: al momento il fattore determinante è il fango sul terreno che condiziona pesantemente i movimenti. La sensazione, dunque, è che entrambi i contendenti si stiano preparando in vista di una battaglia decisiva che potrebbe combattersi a partire da aprile/maggio, quando anche le strade non asfaltate diventeranno praticabili.

Gli Ucraini stanno formando 3-5 nuove brigate meccanizzate e corazzate riequipaggiandole con i nuovi mezzi di fornitura occidentale ed est-europea – carri LEOPARD 2, CHALLENGER 2, T-72 EA cechi e PT-91 TWARDY polacchi, cingolati da combattimento BRADLEY e CV-90, e blindati ruotati STRYKER. I Russi stanno, invece, tenendo in riserva buona parte dei mobilitati – parte in Crimea, parte a Mariupol e parte a Belgorod e Rostov sul Don – e ne avrebbero immessi in teatro non più di 70.000-80.000; nel mentre, avrebbero iniziato ad utilizzare con una certe frequenza bombe a guida satellitare KAB-500 S-E e le ben più grosse 1500 S-E: dopo che i primi mesi di Guerra in Ucraina avevano evidenziato le croniche deficienze russe nel settore del munizionamento di precisione aria-superficie, la Difesa russa aveva chiesto all’industria di intensificare gli sforzi in tale settore.

Da notare un altro dettaglio molto interessante: l’ultimo attacco con missili/droni in grande stile effettuato contro le infrastrutture strategiche ucraine risale a metà febbraio. Stanotte ci sono stati dei raid ma solo con droni GERAN 2: secondo lo Stato Maggiore ucraino 13 dei 15 droni utilizzati sarebbero stati abbattuti.

Immagine di Rybar.

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