
Nella notte si è registrato un attacco ucraino con droni in profondità nel territorio russo. Nell’attacco è stato colpito un deposito di petrolio a Tuapse (in foto) nel Krai di Krasnodar (a circa 450 km dal territorio più vicino controllato dagli Ucraini), mentre 3 UAV da ricognizione sono stati abbattuti dai Russi su Belgorod (40 km dal confine ucraino). Un altro drone è stato invece abbattuto nell’Oblast di Bryansk (circa 100 km dal confine ucraino). Inoltre, sono stati rinvenuti resti di un motore aeronautico nella Repubblica di Adygea, a circa 400 km dal territorio più vicino controllato dagli Ucraini; potrebbe trattarsi dei resti di un UAV da ricognizione Tu-141 o Tu-143, più probabilmente il primo viste le distanze.
L’attacco sembrerebbe continuare questa mattina: a San Pietroburgo è stata segnalata la presenza di un oggetto volante non identificato sopra la città, e di conseguenza è stato chiuso lo spazio aereo nel raggio di 200 km e l’aeroporto cittadino ha sospeso partenze e arrivi, con voli diretti verso San Pietroburgo che hanno invertito la rotta. Non si conosce al momento la natura dell’oggetto volante, ma fonti di stampa russe parlano di un “drone di grosse dimensioni”. Per intercettare il velivolo sarebbero decollati alcuni jet russi, sempre secondo fonti russe almeno un Su-25 e un Mig-31. Al momento l’allarme sembrerebbe essere stato cancellato e si registrano nuovamente voli in avvicinamento all’aeroporto di San Pietroburgo.
Non è chiaro se si sia trattato di un falso allarme, se l’oggetto volante sia stato abbattuto o se ne siano state perse le tracce. È tuttavia probabile che i fatti di San Pietroburgo di questa mattina siano collegati agli attacchi registrati nella notte. Peraltro, la città dista circa 150 km dal confine con la Finlandia, meno di 150 km dal confine estone e poco meno di 900 km dal confine con l’Ucraina.
Importante aggiornamento delle ultime ore: un ulteriore UAV caduto/abbattuto è stato rinvenuto nei pressi di Kolomna, nell’Oblast di Mosca (a meno di 100 km dal centro della capitale). Dovrebbe trattarsi di un UAV UJ-22 AIRBORNE prodotto dall’azienda ucraina UkrJet. L’UJ-22 è un drone multiruolo di dimensioni contenute (3 m di lunghezza per 4,6 di apertura alare e 85 kg di peso massimo al decollo), che può essere equipaggiato con payload modulari a seconda della missione, quali ad esempio sensori elettro-ottici per compiti ISR o munizioni per attacco al suolo (6 granate RPG-7 VM oppure 4 bombe da mortaio da 82 mm). L’UAV ha un raggio d’azione di 100 km in modalità radio guidata (UHF) e di 800 km in modalità autonoma su coordinate e waypoint prestabiliti; essendo stato rinvenuto a circa 450 km dal confine ucraino dovrebbe essere stata utilizzata la funzione di guida autonoma, o in alternativa è stato guidato da operatori penetrati in profondità in territorio russo. Un obiettivo del drone potrebbe essere stato il centro di addestramento per gli operatori russi di UAV SHAHED-136/131 forniti dall’Iran, situato nei pressi della città di Kolomna.
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