RIVISTA ITALIANA DIFESA
IDEX 2023, gli EAU celebrano la propria dimensione di potenza regionale 20/02/2023 | Pietro Batacchi

Giunto alla sua 16ª edizione, il salone emiratino IDEX celebra il suo trentesimo anniversario. Un traguardo importante per un Paese che 30 anni fa non aveva certamente la statura, e la postura, geopolitica di oggi. Gli EAU (Emirati Arabi Uniti) sono difatti assurti al rango di potenza regionale con una proiezione esterna che spazia dal Mediterraneo e dalla Libia, dove gli EAU sono il grande sponsor del Generale Haftar, al Corno d’Africa, con la presenza in Eritrea, in Somaliland e nel Puntalnd (sebbene ridimensionata a seguito della riduzione dell’impegno in Yemen), ma che abbraccia buona parte del Medioriente. Una politica di influenza sorretta da grandi risorse economico-finanziarie – dovute ai proventi delle risorse energetiche, sagacemente reinvestiti in fondi di ogni genere – e da una chiara visione di quelli che sono gli interessi del Paese, identificati essenzialmente nel contrasto in tutto il Medioriente all’influenza della Fratellanza Musulmana – lo spauracchio dei regnanti emiratini – e nel “contenimento” dell’esistenziale minaccia iraniana. E proprio in funzione anti-iraniana come non ricordare quegli Accordi di Abramo con Israele, che hanno portato alla normalizzazione dei rapporti tra i 2 Paesi e all’avvio di una partnership economica – con un interscambio annuale che sta già veleggiando verso i 2 miliardi di dollari – e politico-militare che sta rimodellando sul piano geo-strategico il panorama di tutta la regione. Per la verità Israele ed EAU erano amici sottobanco da anni, ma “Abramo” ha formalizzato il tutto e la dinamica oggi si svolge alla luce del sole con reciproca soddisfazione.

I numeri di IDEX – con l’annessa 7ª edizione di NAVDEX – sembrano proprio voler celebrare questa nuova dimensione di potenza regionale degli EAU - 1350 aziende, 50% in più rispetto al 2021, 350 delegazioni, ben il 191% in più rispetto al 2021, 130.000 visitatori attesi, +209%, e 65 Paesi, con 6 nuovi ingressi ancora rispetto al 2021 – ed una rinnovata ambizione industriale con la massiccia presenza delle industrie locali coordinate dalla gigantesca holding di stato EDGE. Un colosso che a partire dal 2019 ha messo ordine nella segmentata geografia delle holding di stato e che adesso controlla oltre 20 aziende locali – a cui bisogna aggiungere la recente acquisizione della maggioranza dell’azienda estone specializzata in UGV, Milrem Robotics. Il mega stand di EDGE, collocato nella hall centrale, presenta diverse novità – poi vedremo quando e come si concretizzeranno – che spaziano dai droni alle loitering munitions. Tra i droni, “spunta” anche un UCAV, denominato JENIAH che come formula ricalca piuttosto un gregario sul tipo del VALKIRYE. Per quanto riguarda le loitering, ce ne sono di 2 categorie: nel lungo raggio la famiglia SHADOW (SHADOW 25 e SHADOW 50) e nel corto raggio la famiglia HUNTER (HUNTER-2S e HUNTER 5). Come soluzione di lancio abbiamo sia grossi pod/lanciatori per autocarri sia pod per l’installazione su UGV.

 

 

L’ambizione industriale è ovviamente accompagnata da robusti investimenti nel settore Difesa, con un budget che quest’anno ha superato quota 23 miliardi di euro e che nel 2028 è già previsto raggiunga quasi i 28 miliardi di dollari. In pratica, tra il 2024 e il 2028, gli EAU spenderanno per la Difesa 129,3 miliardi di dollari. Cifre, se si pensa alle ridottissime dimensioni (geografiche e umane) del Paese, che consentono di piazzare mega commesse come quella con la Francia e Dassault per il RAFALE. A proposito di RAFALE, il contratto, siglato a dicembre 2021, è diventato esecutivo ad aprile 2022 e le consegne dovrebbero partire tra il 2025 e il 2026. Tuttavia, l’ambizione maggiore è quella di iniziare ad esportare piattaforme e sistemi. In questo quadro, proprio oggi è stata data dalla stampa locale la notizia della firma di un contratto, del valore di un miliardo di dollari, per la fornitura da parte del cantiere locale Abu Dhabi Ship Building (ADSB) all’Angola di 3 corvette BR71 Mk IIda 71 m. Le navi sono un derivato delle BAYNUNAH, unità in servizio da tempo con la Marina Emiratina dotate di sistema di combattimento di Leonardo. Ricordiamo inoltre che ADSB attualmente realizza per la Marina degli EAU le FALAJ 3, unità che, come noto, sono dotate di CMS Leonardo e di cannone SUPER RAPIDO da 76 mm sempre Leonardo, su progetto della singaporina ST Engeinering: la costruzione della prima FALAJ 3 è partita a dicembre (è lecito presupporre che pure sulle FALAJ 3 angolane ci possano essere i sistemi italiani) .

Alle relazioni con Israele abbiamo già accennato: ottime e abbondanti, come conferma anche la massiccia partecipazione delle aziende dello Stato Ebraico al salone. Peraltro, proprio prima del salone, la Rafael ha aperto in pompa magna un proprio ufficio a Abu Dhabi: insomma, i tempi sono cambiati, e di molto.

E poi L’Italia. Beh, il nostro Paese è impegnato nel recuperare un rapporto che era stato eccellente per quasi un ventennio, ma che negli ultimi 4-5 anni è andato decisamente in crisi come dimostrato tra l’altro anche dalla chiusura del nostro tradizionale hub logistico di Al Minhad, utilizzato per supportare i contingenti italiani in Afghanistan e Iraq. Diverse le ragioni della crisi, dalla questione export e Yemen, con il blocco delle licenze deciso dall’allora Ministro degli Esteri Di Maio (e rivendicato su Facebook), all’attivismo emiratino nel Mediterraneo, e soprattutto in Libia, nel nostro giardino di casa, dove gli EAU spalleggiano Haftar contro il Governo di Tripoli, riconosciuto dall’ONU e nostro alleato. Poi mettiamoci pure la partnership strategica tra Italia e Qatar, in particolare nel settore navale, che agli EAU non piace troppo visti i rapporti tutt'altro che migliorati tra Abu Dhabi e Doha (La “colpa” del Qatar è avere rapporti normali con l’Iran, dovuti al business e allo sfruttamento congiunto del mega giacimento gasifero Pars nel Golfo Persico, e foraggiare la Fratellanza Musulmana.)

Ecco allora che le aziende italiane stanno provando a recuperare terreno, supportate dalle istituzioni: il Ministro della Difesa Guido Crosetto è stato negli EAU di recente, la Premier Meloni dovrebbe essere qui la prossima settimana, mentre al salone è presente il Sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti accompagnata dal Segretario Generale della Difesa, Gen. Luciano Portolano, e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Amm. Giuseppe Cavo Dragone.

Fincantieri, che ha realizzato per la Marina Emiratina il corvettone antisom classe ABU DHABI e i pattugliatori veloci stealth FALAJ 2, presenta per la prima volta il modello del sottomarino “leggero” S-800 (850 t di dislocamento in immersione) e guarda a nuove opportunità. Leonardo con i suoi CMS e i suoi sistemi è a bordo di praticamente tutte le unità della Marina degli EAU, ricordavamo prima anche le nuove FALAJ 3, ma come non dimenticare le classi GHANNATA e BAYNUNAH.

Elettronica, presente nel Paese da un quarantennio, ha sempre mantenuto rapporti eccellenti con gli EAU, e ha recente piazzato i suoi sistemi RESM e CESM sulle citate FALAJ 3.

Sul fronte europeo, MBDA è invece coinvolta massicciamente nella mega commessa per il RAFALE con la fornitura dell’armamento che comprende aria-aria METEOR, aria-sup standoff land-attack STORM SHADOW, ecc., e sta negoziando pure il weapons package delle corvette GOWIND/BANI JAS per la Marina Emiratina (la prima unità è stata varata a Lorient nel dicembre 2021 e la seconda a maggio 2022), comprensivo di missile sup-aria VL-MICA e antinave pesante EXOCET MM40 Block 3. Ma MBDA può contare in loco anche su un Missile Engineering Center, divenuto pienamente operativo a fine anno, che si occupa di ingegneria e che in particolare sta lavorando, in cooperazione con Tawazun, allo sviluppo dello SMART GLIDER. Quest’ultimo, ricordiamolo, è un glider multidominio, che MBDA ha lanciato nell’ambito dei sistemi di combattimento aereo di Sesta Generazione, e che interessa molto agli EAU per una potenziale integrazione sui RAFALE.

Il reportage completo uscirà su RID 4/23.

 


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