Il 28 gennaio è avvenuto un attacco in Iran nella città di Isfahan. Il raid è stato condotto attraverso UAV e ha colpito, pur senza causare danni ingenti, un centro di produzione di droni SHADED-136 per il Ministero della Difesa iraniano. L’attacco è stato condotto attraverso droni a corto raggio; ciò implica che sia stato fatto partire da dentro il territorio iraniano. Non vi è stata alcuna rivendicazione del raid, anche se è probabile il coinvolgimento di Israele e degli Stati Uniti. Se l’interesse di Israele nel colpire armamenti iraniani sembra scontato, meno ovvio appare quello americano. In tale senso, l’attacco potrebbe forse essere interpretato come un segnale per l’Iran: il regime di Teheran infatti fornisce alla Russia gli SHADED-136 che vengono usati contro l’Ucraina. Il giorno seguente è stato lanciato un altro attacco, questa volta avvenuto nelle vicinanze della città di Abu Kamal, in Siria. Il raid, presumibilmente condotto da Israele attraverso i droni, ha distrutto un convoglio di camion proveniente dall’Iraq. Il carico trasportato consisteva in armi probabilmente destinate ad Hezbollah, alleato del regime di Teheran.

L'articolo completo verrà pubblicato sul primo numero di RID Risk&Strategy WEEKLY (01/23) disponibile gratuitamente da venerdì 10 febbraio.