Si fa un gran parlare in questi giorni dell’incombente offensiva russa con l’impiego di 200.000 riservisti che avrebbero completato, o starebbero completando, l’addestramento dopo la mobilitazione di settembre. In realtà, come confermato anche da diverse nostre fonti locali, l'offensiva è già iniziata in diversi settori del Donbas. Evidentemente, una parte significativa dei mobilitati è già da tempo al fronte ed è impegnata nelle operazioni. Lo conferma del resto lo slancio che hanno ripreso i russi in diverse aree. Partendo da nord, da giorni le forze di Mosca stanno avanzando verso Kupyansk e l’Oskil in direzione di Dvorichne e Syn’kivka, mentre più a sud sono riusciti ad allargare l’anello di sicurezza attorno a Kremynna.

Nel settore di Soledar e Bakhmut, i Russi, dopo aver conquistato Blahodatne, sono entrati anche a Krasna Hora, portandola quasi per intero sotto il proprio controllo, e nei sobborghi settentrionali di Bakhmut, dove, come confermato dal Capo della Wagner Prigozhin, la battaglia infuria feroce e dove i Russi si sono ormai attestati pure nella parte sudorientale. Krasna Hora rischia inoltre di trovarsi accerchiata, con i Russi che da Blahodatne si sono spinti ulteriormente verso sudovest in direzione della M-03.

Invece, a sudovest di Bakhmut, le forze di Mosca stanno avanzando verso Ivanivske, con l’obbiettivo di tagliare anche l’ultima arteria (T0504) che da Chasiv Yar e Kostyantynivka rifornisce le forze ucraine che combattono a Bakhmut. In questo momento le forze di Kiev stanno cercando di rallentare l’azione russa, impegnando riserve e unità distaccate da altri settori, e preparando allo stesso tempo la nuova linea di difesa Kramatorsk, Slovjansk, Kostantinovka, Toretsk. Uno dei fattori che certo non favorisce i Russi è il terreno, e il fatto che gli Ucraini sono "induriti" su diverse alture dell'area.

L'articolo completo verrà pubblicato sul primo numero di RID Risk&Strategy WEEKLY (01/23) disponibile gratuitamente da venerdì 10 febbraio.