RIVISTA ITALIANA DIFESA
Primo test di lancio per l’UAV gregario EAGLET da un MQ-1 08/02/2023 | Andrea Mottola

Lo scorso 31 gennaio, General Atomics e US Army hanno comunicato di aver eseguito con successo il primo test di lancio di quello che viene definito sistema ALE (Air Launched Effect) - assimilabile al concetto di UAV gregario - EAGLET da un UAV MQ-1C GRAY EAGLE-ER dell’US Army.

Lo sgancio, avvenuto l’8 dicembre, è stato effettuato nello spazio aereo del poligono di Dugway, nello Utah, ed è servito a verificare la corretta procedura di lancio, nonché il controllo collaborativo dell’EAGLET tramite MUM-T (Manned UnManned-Teaming), vale a dire con controllo diretto del velivolo da parte dei piloti del MQ-1C a terra, alternato a quello gestito dal GRAY EAGLE, pur sempre tramite input dei suoi operatori.

Sviluppato come sistema volto ad incrementare la capacità di sopravvivenza della piattaforma di lancio, consentendole di eseguire i suoi compiti di ricognizione e/o attacco a distanza di sicurezza dai sistemi di difesa aerea nemici, dal punto di vista operativo l’EAGLET rappresenta un UAV low-cost multiruolo a bassa segnatura radar, integrabile con piattaforme di lancio elicotteristiche e terrestri, oltre che con il suddetto MQ-1C. È in grado di ampliare le capacità di Comando e Controllo collaborando con altri droni in sciame, nonché con payload presenti su quest’ultimo e su altre piattaforme terrestri e aeree, inclusi quelli appartenenti al futuro “ecosistema” FVL (elicotteri FLRAA e FARA, più UAV e, appunto, ALE). Dal punto di vista strutturale, l’EAGLET è dotato di ali dispiegabili con apertura pari a 3,2 m, il suo peso si attesto sotto i 90 kg, mentre a livello prestazionale è in grado di volare a circa 115 nodi, per 435 miglia (o 8 ore con payload massimo) ad un’altitudine massima di 5.000 m. Il suo payload – che oscilla tra 9 e 14 kg - dovrebbe essere costituito da diversi tipi di sensori integrabili a seconda della missione e del tipo di scenario. Oltre alle “classiche” suite di comunicazione e osservazione, è verosimile ritenere che il velivolo sarà dotato di sistemi per il jamming/EW e per il targeting, considerato che, soprattutto quest’ultima capacità, costituisce uno dei desiderata dell’Esercito Americano relativamente ai sistemi ALE per il supporto al Long-Range Precision Fires, in particolare per i proietti d’artiglieria a lungo raggio ERCA (Extended-Range Cannon Artillery).

Va tuttavia ricordato che l’EAGLET non rappresenta l’unico ALE attualmente in valutazione dall’US Army. Nel 2021, infatti, un GRAY EAGLE ha lanciato un velivolo prodotto da L3Harris, mentre nel 2018 sono partiti i primi test, proseguiti negli anni seguenti, con il sistema ALTIUS-600 integrato prima sugli UH-60M BLACK HAWK e, successivamente, sugli MQ-1C, sugli aerei da trasporto C-12 HURON e su veicoli DAGOR.

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