RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, aumenta la pressione russa in più settori del fronte 03/02/2023 | Pietro Batacchi

Da 2-3 settimane i Russi hanno ripreso l'iniziativa in diverse aree del fronte. Questa nuova spinta è dovuta a più fattori. Sicuramente gli effetti della mobilitazione avviata a fine settembre stanno avendo un loro peso, così come l’alto attrito subito dagli Ucraini: la controffensiva di Kharkiv di agosto-settembre è stata molto onerosa per le forze di Kiev, e pure la resistenza attorno a Bakhmut e Soledar. Ma non c’è solo questo. I Russi hanno in parte riorganizzato la logistica, decentralizzandola e disperdendola, e l’artillery sniping ucraino è da qualche settimana meno efficace. E poi l’artiglieria di Mosca sembra aver ripreso vigore, per effetto dei miglioramenti logistici e della mobilitazione dell’apparato industriale russo, che lavora H24 su 3 turni ormai da mesi e che è stato di fatto messo sotto il controllo del “commissario” Medvedev. Infine, vanno tenuti in conto anche alcuni correttivi introdotti nella tattica russa, che ha ormai completamente abbandonato l’impiego sul terreno dei BTG (Battalion Tactical Group) - impiego rivelatosi fallimentare in una guerra ad alta intensità su larga scala – ripiegando sull’utilizzo di formazioni organiche di più alto livello (brigata e divisione), senza dimenticare che le forze paracadutiste, le VDV, stanno adesso operando in maniera maggiormente integrata con le altre componenti. Insomma, non c'è più la guerra nella guerra dei parà come a Kiev la scorsa primavera.

Gli effetti si stanno vedendo, anche se la superiorità numerica, organizzativa e tecnologica delle forze di Kiev è ancora una fattore rilevante. I progressi per i Russi dunque ci sono ma sono relativamente lenti: a nord stanno riguadagnando terreno attorno a Kreminna, sotto pressione ucraina da settembre, mentre a nordovest di Soledar sopratutto i contractor della Wagner stanno risalendo verso Siversk, dopo aver preso l’insediamento di Mykolaivka, e dovrebbero essere adesso a poco meno di 15 km dalla città. La situazione per Siversk si sta facendo difficile poiché i Russi stanno avanzando anche da sudovest di Dibrova. Sul fronte di Bakhmut continua feroce la battaglia urbana, mentre le forze di Mosca stanno avanzando a sud, verso Stupochki e Ivanivske, sempre più vicine, e a nord da Pidhorne. Tuttavia, parlare di accerchiamento è ancora molto presto e gli Ucraini sono comunque in grado di rifornire la città.

Più a sud, nel settore di Zaporizhzhia, l’attacco russo degli scorsi giorni contro Vulhedar è stato bloccato, ma lo Stato Maggiore di Kiev ha dovuto impiegare ancora una volta le riserve stornandole da altre fronti.

Insomma, dopo quasi 3 mesi di stallo, la situazione sul terreno sta cambiando e l’inerzia sembra tornare dalla parte dei Russi: difficile pronosticarlo dopo il disastro di Kharkiv e la “dolorosa” rinuncia a Kherson. Non a caso, Kiev sta premendo come non mai sugli alleati occidentali per nuovi aiuti dopo il via libera a LEOPARD 2, CHALLENGER 2 e ABRAMS – per un totale di 130-150 nuovi carri, senza dimenticare gli ulteriori PT-91 TWARDY polacchi – e a PATRIOT e SAMP/T. Si tratta però di una corsa contro il tempo. La mobilitazione russa potrebbe essere superiore alle 300.000 unità ufficiali: diverse fonti, e pure la stessa Difesa ucraina, parlano di 500.000 uomini. Una parte di questi è già al fronte, e si è visto, una parte sta completando addestramento ed equipaggiamento. Mosca nelle prossime settimane potrebbe così tentare un nuovo colpo da nord, “infilandosi” magari tra Kharkiv e l’Oskil, oppure puntare alle “fortezze” Kramatorsk e Slovjansk dalla direttrice di Siversk.

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