Il Kuwait diventa il 28° operatore – 19 dei quali ufficiali, mentre altri 9 sono ancora ufficiosi -dell’UAV armato di produzione turca TB-2 BAYRAKTAR. Lo scorso 18 gennaio è stato infatti siglato un accordo per la fornitura di un non precisato numero di velivoli – e annesse stazioni di controllo terrestri, più pacchetto armi, addestrativo e di supporto – del valore di 370 milioni di dollari. In realtà, l’interesse della Monarchia del Golfo per i droni turchi risale al luglio del 2019, in seguito ad una dimostrazione organizzata dalla Baykar in Kuwait durante la gara per il procurement di un UAV armato per l’Aeronautica del Paese, nella quale i TB-2 impressionarono molto positivamente i militari kuwaitiani, in particolare nella capacità di operare nelle difficili condizioni climatiche – temperature estremamente elevate e scarsa visibilità dovuta ad una tempesta di sabbia – presenti durante il suddetto volo dimostrativo. Quest’ultimo, peraltro, durò 27 h e 3 min, ancora oggi una persistenza in volo record per il BAYRAKTAR, almeno per quanto concerne gli eventi dimostrativi. Ovviamente, l’interesse del Kuwait per i TB-2 è cresciuto ulteriormente in seguito al loro impiego in ben 4 conflitti (Nagorno-Karabakh, Libia, Siria e Ucraina) nei quali ha dimostrato la propria efficacia nell’eliminazione di un’ampia gamma di obiettivi (sistemi antiaerei, corazzati, navi, velivoli a terra). Oltre a non essere stato comunicato il numero di UAV acquisiti, (orientativamente 16/20 droni e 3/4 stazioni di controllo), non sono stati indicati i tempi di consegna previsti. Il Kuwait diventa il 3° operatore di BAYRAKTAR del Golfo Persico, dopo il Qatar e gli EAU, sebbene i 20 ordinati da Abu Dhabi debbano ancora essere ufficialmente confermati.

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