Questa mattina si è registrato un nuovo attacco missilistico russo conto le infrastrutture energetiche ucraine. Numerose esplosioni si sono verificate negli Oblast di Kiev, Odessa, Dnipro, Zaporizhzhia, Vinnytsa, Mykolaiv e Kherson.
Nell’attacco sono stati utilizzati missili da crociera Kh-101, Kh-555 (lanciati da bombardieri Tu-95 in volo sulla regione del Mar Caspio) e Kh-59 (dai Su-35 decollati dalla Crimea), missili aerobalistici ipersonici Kh-47 KHINZAL (da MiG-31 provenienti dalla Bielorussia), e pure missili KALIBR lanciati da unità navali della Flotta del Mar Nero, almeno secondo quanto comunicato dal Generale Valerii Zaluzhnyi, Comandante in Capo delle FA ucraine.
È probabile che siano stati utilizzati anche missili S-300/S-400 in modalità land attack (soprattutto nelle regioni meridionali e orientali). Per quanto riguarda gli obiettivi colpiti, secondo le prime ricostruzioni 2 grosse esplosioni si sono registrate a Kiev, rispettivamente nei distretti di Holosiivskyi (probabilmente è stata colpita la centrale termoelettrica TPP-5) e di Dniprovs’kyi (dove ha sede un impianto di riparazione di treni, alcuni depositi ferroviarie e installazioni militari), come confermato dal Sindaco della città. Altri arrivi si sono registrati a Odessa (2 confermati da fonti ufficiali, ma potrebbero essere 4), dove probabilmente sono state colpite alcune sottostazioni elettriche nei distretti di Usatove (già bersagliata più volte negli attacchi precedenti), Mayak e Myrne.A Dnipro invece è stata colpita la zona industriale, mentre a Mykolaiv e Zaporizhzhia no si conosce la tipologia di bersagli colpiti. Interruzioni di corrente si sono registrate a Kiev, Dnipro e Odessa.
Il raid odierno segue quello di questa notte, condotto con droni spendibili GERAN-2 (SHAHED-136), 24 dei quali sarebbero stati intercettatati dalle difese aeree, stando a quanto comunicato dall’Aeronautica Ucraina. Il modus operandi russo si va consolidando, con l’utilizzo di droni low cost nei raid notturni utilizzati per localizzare i sistemi di difesa aerea, al quale segue un massiccio attacco missilistico che sfrutta i “corridoi” così individuati.
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