Ha destato un certo scalpore la decisione del Ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, di nominare l’attuale Capo di Stato Maggiore della Difesa russo, Valery Gerasimov, (anche) nuovo Comandante delle operazioni militari in Ucraina e di retrocedere a suo Vice l’attuale Comandante, Generale Sergei Surovikin. Quest’ultimo non aveva certo fatto male nei mesi di comando, accorciando le linee del fronte, risolvendo alcune criticità legate alla logistica, pianificando e gestendo in maniera ottimale il ritiro da Kherson, e tenendo costantemente sotto pressione gli Ucraini con la campagna missilistica e di droni.

Però, come spesso è accaduto in questi 11 mesi di “Operazione Militare Speciale”, a prevalere sui risultati sul campo sono altre logiche. E la logica in questo caso è il ridimensionamento di Prigozhin e della sua Wagner, l’Esercito privato fresco dei recenti successi a Bakhmut e Soledar, diventato ormai troppo ingombrante agli occhi di apparatchik come Shoigu e Gerasimov (in foto). Surovikin è infatti troppo vicino a Prigozhin e a quel mondo “nazionalista” che, sfogandosi nella galassia Telgram russa e filo-russa, da mesi critica gli stessi Shoigu e Gerasimov per gli errori commessi in Ucraina. L'ultimo episodio della lotta fratricida è stata la smentita da parte della Difesa della conquista di Soledar da parte della Wagner e l’enfasi con la quale è stata rimarcata la partecipazione alle operazioni pure dei paracadutisti delle VDV. Insomma, lo Chef di Putin sta diventando troppo potente e popolare, anche grazie alle sue lucrose attività in tutta l’Africa (a proposito si veda RID 2/23 in uscita dal 26 gennaio), e ciò non viene tollerato dall’apparato. Dal canto suo lo Zar, come tutti gli autocrati, piccoli o grandi, della storia, asseconda questa lotta, manovra gli uni contro gli altri...e impera.

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