RIVISTA ITALIANA DIFESA
Nuove unità navali giapponesi per la difesa antibalistica 04/01/2023 | Michele Cosentino

Lo scorso 23 dicembre, il Ministero della Difesa giapponese ha divulgato alcuni dettagli sulle future unità navali destinate alla difesa antimissili balistici. La notizia segue di qualche giorno quella della pubblicazione della nuovaNational Security Strategy of Japan e della Japanese National Defense Strategy, documenti di orientamento politico-militare che rappresentano la base legale da cui derivano le decisioni per il finanziamento dei programmi militari nipponici. In entrambi i documenti, si enfatizza che il contesto di sicurezza d’interesse del Giappone è ritornato ad essere preoccupante e complicato come lo era sin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Inoltre, si cita testualmente l’aggressione della Russia contro l’Ucraina quale evento che ha scardinato le regole alla base dell’ordine internazionale, e non si esclude che uno scenario simile possa manifestarsi anche in Estremo Oriente. Da questo apprezzamento di situazione, in cui rientrano le continue minacce rappresentate dai lanci di missili balistici effettuati dalla Corea del Nord sin dal 2016, deriva la decisione della Difesa nipponica di inserire nel bilancio per il 2023 i fondi per la realizzazione di unità navali genericamente denominate “destroyers”, nonché definite AEGIS SYSTEM-EQUIPPED VESSELs, ASEVs. Va ricordato che questa decisione rappresenta un’alternativa a quella, maturata nel 2020, riguardante la cancellazione del programma per la realizzazione di 2 siti terrestri AEGIS ASHORE. Nella richiesta di finanziamento per le nuove unità, il Ministro della Difesa giapponese, Yasukazu Hamada, ha affermato che la disponibilità delle 2 ASEVs permetterà agli altri cacciatorpediniere lanciamissili nipponici di focalizzarsi su missioni differenti, in particolare il contrasto a potenziali incursioni a cura di unità navali cinesi nelle acque territoriali e nei possedimenti insulari di Tokyo, evitandone il dispiegamento nel Mar del Giappone ogni qualvolta vi siano indicazioni di lanci di missili balistici nordcoreani.

Sotto il profilo tecnico-operativo, le ASEVs dovrebbero possedere capaciti superiori a quelle del naviglio nipponico equipaggiato con il sistema AEGIS (8 unità, suddivise in 3 classi), e dunque in grado di fronteggiare non solo i missili balistici eventualmente impiegabili contro il territorio giapponese ma di neutralizzare anche ordigni ipersonici nella categoria degli Hypersonic Glide Vehicles (HGVs). Gli ASEVs saranno pertanto equipaggiati con missili della famiglia SM-6, con una versione navalizzata del missile superficie-superficie TYPE 12 in dotazione all’Esercito Giapponese, con altri sistemi non meglio identificati di produzione nazionale, oltreché essere in grado di imbarcare anche missili antimissili ipersonici derivati da ordigni di produzione statunitense. Sebbene di scarsa qualità, la prima immagine dell’ASEV divulgata da Tokyo evidenzia che ciascuna di esse avrà una dotazione non inferiore a 64 celle per il lancio verticale, di cui 48 posizionate a proravia della sovrastruttura prodiera (in 6 gruppi da 8) e 16 sul cielo dell’hangar (2 gruppi da 8): alcune dettagli provenienti da fonti stampa nipponiche indicano che l’ASEV si presenta come un’unità dalle dimensioni decisamente importanti, stimando una lunghezza di 210 m, una larghezza di 40 m e un dislocamento non inferiore alle 20.000 t, numeri peraltro non dissimili da quelli delle portaeromobili classe IZUMO. Il Ministero della Difesa giapponese prevede che le 2 unità entrino in linea nel periodo aprile 2027-marzo 2028, secondo una programmazione temporale dettata dall’esigenza di sviluppare la Baseline J7.B dell’AEGIS WEAPON SYSTEM/AWS, vale a dire l’integrazione del radar AN/SPY-7 nella Baseline J7 (equivalente alla Baseline 9 statunitense) attualmente installata sulle unità nipponiche dotate di AWS. Da ricordare infine che la Baseline J7.B è stata testata con successo nell’agosto 2022 in una dimostrazione congiunta fra la Marina Nipponica e la Missile Defense Agency statunitense.

 


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