RIVISTA ITALIANA DIFESA
EDIRPA, l'Europa della Difesa cresce ancora 19/12/2022 | Andrea Cipollina

L’EDIRPA (Strumento per il Rafforzamento dell’Industria Europea della Difesa attraverso Appalti comuni) è uno strumento del valore di 500 milioni di euro che l’UE adotterà (2022-2024) per consolidare l’utilizzo di un sistema di appalti congiunti tra i Paesi europei nel settore industriale della difesa.

A partire dal 2017, l’UE ha costruito un quadro per la cooperazione nella difesa attraverso diversi programmi. Inizialmente ha creato la PADR (Azione Preparatoria nella Ricerca della Difesa) e l’EDIPDP (Programma Europeo dello Sviluppo dell’Industria della Difesa). La PADR finanziava la creazione di progetti di ricerca militare pura mentre l’EDIPDP progetti per lo sviluppo di capacità. Questi 2 programmi hanno rappresentato l’anticamera per l’EDF (Fondo Europeo per la Difesa), fondo di 8 miliardi di euro destinati alla Ricerca e lo Sviluppo (R&S) e alle capacità militari. L’EDIRPA si inserisce quindi all’interno di questo contesto e si allinea agli obiettivi della PESCO (Cooperazione Strutturata Permanente) e dello Strategic Compass (“bussola strategica”, ovvero il documento che definisce la strategia di difesa dell’UE). L’EDIRPA, inoltre, essendo nato in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina e al conseguente invio di armi dei Paesi europei, affiancherà anche l’EPF (Fondo europeo per la pace). L’EPF è uno strumento che mira alla prevenzione di conflitti, al consolidamento della pace e al rafforzamento della sicurezza internazionale. Tale fondo (5,7 miliardi di euro stanziati off-budget dall’UE) finanzia le missioni del CFSP (Politica Estera e di Sicurezza Comune) che possono essere di tipo operativo – vedi EUFOR ALTHEA o EUTM MALI – o di assistenza, come l’invio di armi all’Ucraina. Con particolare riferimento alla guerra in Ucraina, l’UE si occuperà, attraverso i fondi dell’EPF, di restituire i 3,1 miliardi di euro che gli Stati membri hanno speso per fornire aiuti militari a Kiev.

L’EDIRPA getta inoltre le basi per il futuro EDIP (Programma Europeo di Investimenti nel settore della Difesa). L’EDIP regolerà il procurement di capacità sviluppate in modo cooperativo dai Paesi UE. La struttura industriale dell’EDIP sarà costituita dagli EDCC (Consorzi Europei per la Capacità di Difesa), nel cui ambito gli Stati UE effettueranno queste operazioni d’acquisizione di capacità, sviluppate come detto in collaborazione e che beneficeranno dell’esenzione dall’IVA. Dunque, l’EDF è composto da 2 settori: quello della ricerca militare e quello per lo sviluppo di capacità; quest’ultimo sarà integrato dall’EDIRPA, che fornisce la base per il successivo EDIP. La sezione ricerca dell’EDF è totalmente finanziata dall'Unione Europea mentre quella di capacità è soltanto cofinanziata. Questo può spiegare quindi il senso di creare programmi, EDIRPA e poi EDIP, che finanzino i Paesi europei in modo complementare all’EDF. L’EDIRPA e la sua struttura serviranno a testare l’efficacia delle iniziative congiunte; l’EDIP dunque sfrutterà questo incipit e disporrà inoltre di fondi che dovrebbero essere molto maggiori rispetto a quanto stanziato per l’EDIRPA stesso.

Come detto, l’EDIRPA nasce in risposta alla guerra in Ucraina. Il 10 marzo del 2022 il Consiglio europeo, riunitosi a Versailles in via informale, ha espresso la necessità di un rafforzamento della difesa comune UE. Il 18 maggio la Commissione europea e l’Alto rappresentante hanno presentato la Comunicazione congiunta “sull'analisi delle carenze di investimento nel settore della difesa e sulla via da seguire”, che ha confermato quanto discusso nel primo incontro. Il 19 luglio la Commissione ha presentato quindi una proposta per istituire l’EDIRPA. In data 1 dicembre, infine, i membri del Consiglio hanno raggiunto un accordo politico che permetterà di avviare le negoziazioni con il Parlamento europeo per l’approvazione del programma. L’auspicio è che l’atto venga adottato in breve tempo, in modo da rispondere alle questioni più urgenti per cui è stato pensato.

Ulteriori dettagli e approfondimenti su RID 2/23.

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