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La Polonia raddoppia le “antenne” nel Baltico 07/12/2022 | Giuliano Da Frè

Il governo polacco ha siglato con il colosso svedese Saab un contratto da 620 milioni di euro per realizzare 2 navi SIGINT. L’accordo è stato ufficializzato nei giorni scorsi e punta a rimpiazzare le 2 vecchie navi-spia di epoca sovietica NAWIGATOR e HYDROGRAF, in servizio dal 1975-1976, e aggiornate con nuove apparecchiature di intelligence elettronica nel 2018-2020. Le nuove unità saranno basate sul progetto della nave SIGINT della Reale Marina Svedese ARTEMIS, che un mese fa ha iniziato le prove in mare, con più di un anno di ritardo sui tempi previsti, a causa della pandemia e per problemi tecnico-economici del cantiere costruttore. Da sottolineare infatti che l’ARTEMIS è stata realizzata a partire dal 2018 nei cantieri polacchi PGZ Stocznia Wojenna di Gdynia, dal 2017 parte del Polish Armaments Group, che li ha rilevati dopo il fallimento della precedente proprietà. Le 2 unità di intelligence elettronica destinate alla Marina Polacca (impegnata anche coi programmi per 3 nuove fregate da 7.000 t tipo ARROWHEAD-140PL, 3 cacciamine KORMORAN-2 e, presto, anche con la selezione per 3 sottomarini AIP) saranno invece costruite da Remontowa Shipbuilding SA, quale subappaltatore di Saab, e consegnate entro il 2027. Le 2 navi, lunghe circa 74 metri e con un dislocamento di oltre 2.200 t, presenteranno alcune caratteristiche customizzate sulle esigenze del paese, il più esposto alla rinnovata minaccia aeronavale russa, rappresentata dall’exclave di Kaliningrad, a sua volta avamposto di Mosca anche per la sorveglianza elettronica del Baltico e del fronte nord della NATO, in fase di allargamento a Svezia e Finlandia, e forse potenzialmente più “caldo” di quello ucraino, almeno in prospettiva.


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