RIVISTA ITALIANA DIFESA
L’US Army sceglie Bell per l’elicottero d’assalto a lungo raggio. Che farà l’Italia? 06/12/2022 | Pietro Batacchi

Bell si è aggiudicata la gara per lo sviluppo e la fornitura all’US Army del nuovo elicottero d’assalto a lungo raggio, destinato a rimpiazzare il BLACK HAWK, con il suo modello di convertiplano V-280 VALOR. Bell ha battuto la concorrenza del duo Sikorsky/Boeing che correva con il compound DEFIANT-X. Il programma, noto come FLRAA (Future Long Range Assault Aircraft) e facente parte della più ampia iniziativa FVL (Future Vertical Lift), ha un valore potenziale di decine di miliardi di dollari, considerando che oltre all’US Army sono 28 i Paesi nel mondo che oggi impiegano il BLACK HAWK. La prima fase contrattuale dovrebbe avere un valore pari a 1,3 miliardi di dollari, per consentire a Bell di proseguire nello sviluppo del design preliminare e di fornire i primi prototipi virtuali. Secondo fonti dell’US Army da noi sentite, sulla scelta ha pesato una migliore rispondenza al requisito del VALOR e la sua maggiore maturità, derivata tanto dal volume significativo di ore di volo nelle attività di test accumulate dal V-280 quanto dall’enorme esperienza operativa già fatta con il V-22 OSPREY (senza dimenticare l’esperienza dello stesso AW-609, originariamente sviluppato da Bell con Finmeccanica/Leonardo).

Ciò detto, si tratta di una scelta di straordinaria rilevanza strategica destinata ad avere impatti enormi sugli assetti industriali e sulle dottrine operative in campo elicotteristico negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Adesso il modello di riferimento per il requisito “andare lontani e veloci” diventa il convertiplano. Un scelta che tocca direttamente pure l’Italia, alla luce dello studio commissionato dalla Difesa, e fortemente voluto dall’ex Ministro Lorenzo Guerini, a Leonardo e Lockheed Martin, riguardante un nuovo elicottero medio basato sulla tecnologia compound e sul design Next Generation Fast Helicopter (NGFH) di Sikorsky. A questo punto, sull'avvio della seconda parte dello studio si pone logicamente un interrogativo e, quanto meno, la Difesa dovrà in qualche modo tenere conto della scelta fatta dall’US Army. Magari, si potrebbe semplicemente rimodulare lo studio, ripartendo dai requisiti, dagli scenari e dalle lezioni dei teatri, in particolare quello ucraino, e da lì poi proseguire con l’analisi di tutte le tecnologie disponibili per optare poi per la soluzione o le soluzioni più costo-efficaci. Sulla scelta dell’US Army, dalla Difesa al momento non arrivano commenti ufficiali: rappresentanti dell’Aeronautica Militare – che molto si era esposta ultimamente sul fronte compound – ci hanno informalmente riferito che per l’Arma Azzurra “non cambia nulla, viste le differenti esigenze rispetto all’US Army”. Certamente, questa notizia ha implicazioni enormi pure per Leonardo e la sua Divisione Elicotteri, che negli ultimi 20 anni ha fatto un investimento significativo sulla tecnologia convertiplano con l’AW-609, che a breve dovrebbe conseguire l’agognata certificazione, e sui programmi NATO NGRC (Next Generation Rotorcraft Capability) ed UE Next Generation Rotorcraft Technologies (NGRT, finanziato dall’European Defence Fund).

Per quanto riguarda, invece, la più ampia iniziativa FVL, la prossima tappa sarà la gara FARA (Future Attack Reconnaissance Aircraft), per un un elicottero monomotore da poco più di 6 t per compiti di ricognizione armata, dove si affrontano sempre Sikorsky (questa volta da sola), con il compound RAIDER X, e Bell, con il più convenzionale design 360 INVICTUS. Insomma, il FLRAA è soltanto uno dei tasselli di un mosaico molto più ampio, ma adesso abbiamo una prima, concreta, indicazioni su come iniziare a comporlo.

Dettagli e approfondimenti su RID 1/23.

Seguiteci anche sul nostro canale Telegram.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE