
Lo scorso 16 novembre i cacciatorpediniere lanciamissili MAYA e HAGURO hanno intercettato con successo 2 bersagli che simulavano altrettanti missili balistici; gli ordigni impiegati per i test, anche questo un debutto per la Marina Nipponica, sono 2 missili superficie-aria STANDARD MISSILE SM-3 BLOCK IIA, mentre le attività si sono svolte al largo dell’arcipelago delle Hawaii. Il poligono missilistico è quello situato sull’isola di Kauai: sebbene i test siano stati eseguiti in cooperazione con l’US Navy e con la Missile Defence Agency, il loro successo evidenzia il livello di maturità tecnica e operativa raggiunta dalle unità della Marina Nipponica dotate di capacità antimissili balistici. Entrambi i bersagli sono stati intercettati mentre si trovavano in volo all’esterno dell’atmosfera terrestre e nel contesto dei 2 lanci si è anche assistito alla condivisione delle informazioni fra MAYA e HAGURO. A differenza dei suoi predecessori della famiglia STANDARD, la versione SM-3 BLOCK IIAè caratterizzata da propulsori più grandi e prestanti che, anche grazie a una maggior velocità, consentono di ampliare l’area di copertura contro le minacce rappresentate dai missili balistici, e da una testata cinetica anch’essa più grande e letale. La dotazione di missili SM-3 BLOCK IIA a bordo delle più moderne unità nipponiche è un passo importante per accrescere le capacità antimissili della Marina Giapponese, mentre l’evoluzione del missile stesso ne ampia l’inviluppo operativo: infatti nella migrazione capacitiva dell’SM-3 dal BLOCK IA al BLOCK IIA, è stata dimostrata la possibilità d’intercettare - attraverso l’impiego di unità navali di una o più Marine - ordigni balistici nemici compresi nella gamma da SBRM (Short Range Ballistic Missile, con portate fino a 1.000 km) a IRBM (Intermediate Range Ballistic Missile, con portata compresa fra 3.000 e 5.000 km). Fra i 2 estremi si colloca la variante SM-3 BLOCK IB, in grado di contrastare bersagli con portate intermedie fra quelle sopra citate.
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