Nelle scorse ore i Russi hanno lanciato una nuova massiccia ondata di attacchi missilistici in tutta l’Ucraina. I missili sono partiti da bombardieri Tu-95 in volo sull’area del Mar Caspio e, probabilmente, anche da unità navali della Flotta del Mar Nero.

Maggiormente bersagliata è stata la città di Kiev, dove almeno 5 missili avrebbero raggiunto gli obiettivi: una non specificata “infrastruttura strategica”, dovrebbe trattarsi della centrale termoelettrica di Darnits’ka, un edificio residenziale nel centro della capitale e altre infrastrutture energetiche. Non sono al momento disponibili informazioni riguardo alle difese aeree ucraine, ma pare che almeno un paio di missili siano stati intercettati da sistemi IRIS-T nei cieli sopra la capitale. Al momento a Kiev, oltre a carenze di energia elettrica, si registrano gravi problemi di approvvigionamento idrico.

Colpiti anche obiettivi a Odessa, Leopoli (dove si registrano gravi black out), Dnipro, Zaporizhzhia, Mykolaiv e nell’Oblast di Vinnitsya (dove è stata bersagliata la centrale termoelettrica di Ladyzhyns’ka). Inoltre, importanti notizie giungono dalla Moldavia, dove si registrano black out in tutto il Paese, oltre a interruzioni nelle telecomunicazioni e nell’approvvigionamento idrico, con la capitale Chisinau che sarebbe completamente al buio, così come la Transnistria.

Continua quindi la campagna strategica russa contro le infrastrutture energetiche ucraine, inserita nella più ampia cornice di guerra ibrida e cognitiva che la Russia sta portando avanti al fine di mettere pressione alla popolazione ucraina e a modificarne il comportamento nei confronti della gestione della guerra da parte di Kiev.

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