RIVISTA ITALIANA DIFESA
Nuovo missile balistico aviolanciato per la Cina? 23/11/2022 | Andrea Mottola

Durante il recente Zhuhai Airshow, la Cina ha inviato uno dei bombardieri H-6K equipaggiato con una coppia di simulacri di missili inediti montati sui piloni subalari centrali. Pur non essendo stati designati ufficialmente dalla PLAAF, questi ultimi rappresentano, con ogni probabilità, una variante avioportata del vettore balistico supersonico antinave – con secondaria capacità land attack - CM-401 lanciabile da piattaforme navali o terrestri, con il quale appare condividere dimensioni – circa 7 m di lunghezza - e struttura – corpo aerodinamico e affusolato, muso leggermente più sottile e appuntito, design e posizionamento delle alette di controllo sulla coda. Del resto, la conversione di missili balistici nati per l’impiego da piattaforme terrestri – meno frequentemente navali – in sistemi aviolanciabili non rappresenta una novità. Restando agli anni recenti, basterebbe pensare allo sviluppo del missile russo KINZHAL che altro non è se non un riadattamento di un missile proveniente dai sistemi balistici ISKANDER, oppure all’israeliano RAMPAGE, modifica del proietto d’artiglieria EXTRA. Tornando al nuovo vettore cinese, ovviamente non si conoscono i dati sulla gittata, sebbene si possano utilizzare come riferimento iniziale quelli – già poco chiari, in realtà – del CM-401: tra le 180 e le 200 miglia - valore conservativo, tenuto conto che il lancio da altitudini elevate può accrescere sensibilmente il raggio del missile (fonti occidentali parlano di 600 miglia/960 km, mentre quelle cinesi di 2.000 km) – e alcune caratteristiche tecnologiche “condivise” con il KINZHAL (rapporti non verificati parlano genericamente di trasferimento di tecnologia russa per lo sviluppo del missile cinese, ma più verosimilmente si tratta di informazioni “acquisite” dai cinesi per vie informatiche). Quello mostrato a Zhuhai sarebbe (almeno) il secondo ALBM utilizzabile dai bombardieri H-6, dopo il CH-AS-X-13 – probabile variante aerea del balistico antinave DF-21D - integrato sugli H-6N appositamente modificati per il trasporto di un’arma di circa 13 m di lunghezza e di 11 t di peso, sebbene esistano diverse indicazioni sulla possibile esistenza di una variante aviolanciata – apparsa nel 2020 – del missile DF-17, anch’essa concepita per il trasporto sugli H-6N. Ciò dimostra come il focus cinese sullo sviluppo di tali sistemi d’arma, volti ad accrescere la capacità di attacco antinave/terrestre tramite l’utilizzo di missili balistici e cruise aviolanciati, resti elevato, rappresentando un elemento fondamentale della strategia A2/AD di Pechino.

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