RIVISTA ITALIANA DIFESA
I Russi lasciano Kherson 09/11/2022 | TOMMASO MASSA E PIETRO BATACCHI

È iniziata l’offensiva ucraina su Kherson. Le truppe di Kiev attaccano lungo 3 direttrici: a est da Pravdyne, a nord da Snihurivka e a est da Dudchany. Di particolare interesse è la battaglia che si sta combattendo in queste ore a Snihurivka (dove è stato abbattuto un Mi-8 ucraino), perno dello schieramento russo a nord di Kherson e importante snodo ferroviario: si incontrano qui le linee ferroviarie che collegano Mykolaiv, Kherson e Nova Khakovka tra di loro e con Krivyi Rih. 

I Russi, in risposta all’offensiva, hanno iniziato a far saltare i ponti lungo il fiume Inhulets e lungo la T0403. Nello specifico si tratta dei ponti di Mylove e Novokyirska, sulla T0403, e di Darivka (sulla M-14) e Novovasylivka lungo l’Inhulets. L’intento è quello di impedire una rapida avanzata ucraina verso Kherson, sia da nord sia da est, e, probabilmente, di coprire la ritirata russa dalla città, sfruttando pure i campi minati posati nelle zone attorno la città in queste settimane. 

Per i Russi abbandonare Kherson sarebbe una sconfitta duplice: perderebbero l’unico capoluogo di Oblast conquistato dal 24 febbraio (nonché annesso alla Federazione Russa) e andrebbero incontro a seri problemi per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico della Crimea, rendendo quantomeno necessario mantenere il controllo sulla diga di Nova Khakovka. Il problema di fondo è che, da un punto di vista logistico, considerando i continui e precisi attacchi ucraini in profondità contro depositi, magazzini e snodi, e contro i valichi sul Dneper, era diventato probabilmente troppo costoso mantenere una presenza militare di un certo rilievo nelle aree ad ovest del Dneper in questo settore. Difatti, proprio in questi minuti Mosca ha ordinato il ritiro da Kherson e da tutta l'area ad ovest del Dneper, per riorganizzare una linea di difesa proprio lungo il fiume. A questo punto, è interessante capire quale potrebbe essere la sorte della diga di Nova Khakovka e, sopratutto, come Putin gestirà il contraccolpo psicologico interno, in partcolare su un fronte, quello "nazionalista", sempre più caldo. 

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