RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, il ruolo dei droni iraniani (la Russia proxy di Teheran…) 11/10/2022 | Pietro Batacchi

Uno dei principali cambiamenti delle ultime 3 settimane di Guerra in Ucraina è l’impiego da parte dei Russi di droni kamikaze SHAHED 136 – ridenominati GERAN 2 - acquistati dall’Iran. Non è chiaro di quanti mezzi si stia parlando, ma potrebbero essere qualche centinaio a giudicare dai diversi voli cargo dall’Iran verso la Russia delle scorse settimane. È possibile, inoltre, che l’Iran abbia pure trasferito il know how per la produzione in house di questi droni: del resto si parla di sistemi relativamente semplici, mentre da anni, ormai, Teheran trasferisce le proprie capacità produttive in campo UAV presso i propri proxy, a cominciare dagli Houthi yemeniti per non parlare dello Hezbollah libanese. Del resto, è confermata la presenza di tecnici e consiglieri iraniani in Russia e, forse, pure in Ucraina. 

Il drone kamikaze è un’alternativa low-cost al missile da crociera e presenta il vantaggio di essere meno rilevabile e tracciabile. Il sito di lancio è generalmente una catapulta meccanica o un camion, il drone stesso è meno rilevabile perché prodotto con materiali scarsamente riflettenti, la RCS è minore e il profilo di volo è generalmente a quota bassa o bassissima. Il drone suicida può essere utilizzato, senza troppe preoccupazioni per i costi, in sciami, in modo tale da saturare le difese contraeree avversarie ed aprirle, eventualmente, per i più “pregiati” missili da crociera. Esattamente quanto accaduto ieri, quando assieme ai KALIBR e ai KH-101 nell’attacco alle infrastrutture elettriche ucraine sono stati mischiati anche diversi SHAHED 136. Le difese antiaeree ucraine, finora molto efficaci contro i più convenzionali attacchi “solo cruise”, hanno fatto più fatica e gli impatti sono stati relativamente molti. Stamani c’è stata una replica molto più in piccolo dell'attacco di ieri, ma ci risulta che a Leopoli molte persone siano al buio e senza luce, e che ci siano stati impatti a Vinnytsia, Dnipro, Krivyi Rih e non solo. Dello SHAHED 136 si sa molto poco: è propulso da un motore di origine cinese, dovrebbe avere una portata massima attorno ai 400-500 km, e ha una testata di 40-50 kg.

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