RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, la guerra senza limiti di Putin e la (concreta) minaccia nucleare 30/09/2022 | Pietro Batacchi

Dopo un’inerzia favorevole ai Russi nei mesi di maggio e giugno, e lo stallo di luglio e agosto, sul finire proprio di agosto la Guerra in Ucraina ha visto invertirsi il trend dei mesi in questione ed è giunta ad una svolta con le controffensive delle forze di Kiev a Kharkiv e Kherson. Due azioni che hanno messo in crisi pesantemente i Russi, alle prese con il grave problema della mancanza di truppe, ed hanno aperto scenari nuovi per il futuro svolgimento del conflitto, con una minaccia da parte degli Ucraini ormai portata al cuore del Lugansk.

La risposta russa, dopo uno sbandamento durato una decina di giorni, è stata da manuale di “guerra senza limiti” o ibrida che dir si voglia. Putin ha dichiarato la mobilitazione di 300.000 riservisti (ma secondo nostre fonti i numeri sono più alti), e ha indetto nei territori occupati in Ucraina un referendum (farsa) per l’annessione, annunciata ufficialmente in queste ore. E poi, quanto accaduto ai gasdotti NORD STREAM nel Baltico, con perdite notevoli dovute probabilmente al sabotaggio operato da un drone subacqueo. Nessuna responsabilità è stata al momento accertata, ma chi pensa male..., senza dimenticare l'immediato innesco nelll'opione pubblica europea del meccanismo cognitivo del cui prodest. Insomma, in grande difficoltà sul campo di battaglia convenzionale, il Presidente russo ha spostato il conflitto su un piano non convenzionale, in una zona grigia che tradizionalmente i Russi maneggiano meglio: una zona dove, appunto, può esserci la grande operazione bagnata, ovvero il sabotaggio, e dove la minaccia nucleare assume in maniera drammatica maggiore concretezza, e credibilità, visto che i territori occupati in Ucraina diventano territoriale federale russo, la cui integrità è in ultima istanza garantita proprio dall’arma atomica. Molti hanno parlato e parlano di bluff, ma è sempre rischioso andare a vedere le carte, e così Putin sta non solo manipolando il calcolo strategico di Kiev, quanto avanti spingere l’attacco per ricatturare i territori persi, ma pure quello di USA e NATO, quanto avanti portare il sostegno all’Ucraina. Un doppio dilemma dal quale diventa complicato uscire e che consente al Presidente russo di guadagnare tempo, in attesa che gli effetti sul campo della mobilitazione inizino a farsi sentire. Speciale e approfondimenti su RID 11/22.


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