RIVISTA ITALIANA DIFESA
In cantiere 2 OPV turchi per la Nigeria 27/09/2022 | Giuliano Da Frè

Sono partiti il 16 settembre i lavori sul primo dei 2 OPV da oltre 1.100 t ordinati dalla Nigeria ai cantieri turchi Dearsan di Tuzla. Il contratto era stato firmato quasi esattamente un anno prima, per un valore stimato in oltre 100 milioni di dollari, inserito nel più ampio piano strategico di potenziamento della Marina Nigeriana 2021-2030. I 2 nuovi pattugliatori, tipo HE OPV-76, saranno consegnati entro 37 mesi, per essere operativi a partire da fine 2025, garantendo le missioni di interdizione e sorveglianza marittima nel delicato scacchiere del Golfo di Guinea, tuttora interessato da fenomeni di pirateria. Le unità serviranno anche a fornire supporto alle operazioni delle forze speciali o di contingenti terrestri (sulla falsariga di quanto fatto in Liberia nel 1990, ad esempio), anche col tiro delle artiglierie di bordo. Queste comprenderanno, almeno per il momento, un autocannone da 40 mm di Leonardo in configurazione MARLIN, un altro pezzo poppiero da 30 mm tipo SMASH di Aselsan, che fornisce anche 2 armi da 12,7 mm sempre remotizzate in postazioni STAMP, oltre alla possibilità di montare mitragliatrici a controllo manuale. Le unità sono altresì dotate di spazi per sistemi più performanti, in effetti previsti dal progetto base dell’OPV-76, come il cannone da 76/62 mm e 2 impianti SIMBAD-RC per missili MISTRAL-3. Di provenienza turca anche il sistema di combattimento ADVENT appositamente progettato da Havelsan, e alcuni apparati minori, mentre GEM Elettronica fornisce radar di scoperta di superficie 2D e direzione di tiro optronica. A poppa si trovano anche il ponte di volo per un elicottero (ma senza hangar) e i ricoveri per 2 RHIB. Gli OPV sono lunghi quasi 77 m e larghi 11,9, con un dislocamento superiore alle 1.100 t, e imbarcano 47 uomini di equipaggio. L’apparato motore è su 4 diesel MAN 18VP185, che garantiscono una velocità massima di ben 28 nodi (superiore agli standard di queste unità) e un’autonomia di 2.500 miglia, per un massimo di 16 giorni di missione.

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