RIVISTA ITALIANA DIFESA
IXV - MISSIONE COMPIUTA 16/02/2015 | Aeronautica Militare

Si è concluso  con successo il volo dell'"Intermediate eXperimental Vehicle" (IXV), veicolo sperimentale di rientro completamente europeo che, per la prima volta dopo un volo suborbitale ipersonico, è rientrato sulla terra in planata autocontrollata. Il veicolo IXV è decollato alle ore 14.40 (italiane) di oggi dallo spazioporto europeo di Kourou - in Guyana Francese - a bordo del lanciatore europeo Vega che lo ha portato a quota 320km. Da qui l'IXV ha intrapreso la traiettoriasuborbitale ed una volta raggiunta l'altitudine massima di 412km ha iniziato il rientro verso la Terra. Effettuando alcune manovre che gli hanno permesso di ridurre la propria velocità da ipersonica a supersonica è sceso fino all'altitudine di 30km, quota in cui sono entrati in funzione tre paracadute che hanno gradualmente ridotto la sua velocità. La missione si è conclusa, dopo circa un'ora e quaranta minuti di volo, con l'ammaraggio (Splash-Down) nell'Oceano Pacifico dove - sostenuto da 4 galleggianti - l'IXV è statorecuperato da una nave di recupero appositamente attrezzata.

 Dopo il decollo da Kourou, l'intera missione è stata controllata da terra dall'Advanced Logistics Technology Engineering Centre (ALTEC) di Torino con il commento tecnico del Colonnello pilota Roberto Vittori. L'evento è stato seguito inoltre dal Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA) di Capua e dall'Ambasciata Italiana a Washington con Arianespace.

La missione dell'Intermediate eXperimental Vehicle rappresenta un passo fondamentale per il futuro del trasporto spaziale ed una conquista sia per l'Italia che per l'Europa. Con il successo di questa missione si avvia lo sviluppo di futuri veicoli di rientro riutilizzabili, destinati al volo orbitale e suborbilate, che vede l'Italia al primo posto in Europa.

 "L'Aeronautica Militare - ha dichiarato il Sottocapo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Paolo Magro, presente all'ALTEC di Torino - rivolge particolare interesse alla capacità di rientro in planata autocontrollata dell'IXV che lo assimila ad un aereo in grado però di raggiungere quote elevate e consentire così il volo a velocità ipersoniche".

Soprattutto la fase di rientro dell'IXV - ha continuato il Generale Magro -  è di particolare interesse per la Forza Armata poiché avviene nell'Aerospazio, porzione dell'atmosfera compresa fra 20 e 100km di quota. Ancorché poco utilizzata è la naturale estensione dell'ambiente operativo nel quale l'Aeronautica Militare opera e rappresenta il prossimo futuro del volo."

 

 

 

Con il volo di oggi si entra ufficialmente in una nuova era che rivoluzionerà il trasporto aereo anche nel comparto militare, con la possibilità di dislocare uomini e  ezzi in tempo oggi inimmaginabili e realizzare condizioni e servizi spaziali che abilitano le capacità operative dell'Aeronautica Militare nelle operazioni aeree.

Importante è stato il ruolo della Difesa al progetto IXV per la prova di system drop-test, svolta  presso il P.I.S.Q. (Poligono Interforze di Salto di Quirra), nel quale sono stati verificati i sottosistemi di discesa e recupero proprio fino allo splash down del simulacro dell'IXV,  avvenuto al largo delle coste della Sardegna.

 

 

 

L'Aeronautica Militare dispone di infrastrutture e capacità presso il Centro Sperimentale di Volo (C.S.V.) all'interno del quale operano numerosi medici ed ingegneri aerospaziali, alcuni dei quali addestrati presso il Gagarin Cosmonaut Training Center di Mosca e presso la NASA.  Al momento, il Maggiore Paola Verde, il Tenente Colonnello Angelo Landolfi e il Tenente Colonnello Francesco Torchia sono Ufficiali Medici qualificati in medicina aerospaziale, mentre l'Ufficiale Ingegnere, Tenente Colonnello Walter Villadei, è qualificato cosmonauta attualmente in addestramento per un possibile prossimo volo.

Dal 1 luglio 2014 all'interno del Centro Sperimentale Volo opera il Gruppo di Ingegneria Aerospaziale (G.I.A.S.), punto di riferimento per la ricerca e sperimentazione aerospaziale e catalizzatore delle esperienze di settore. Il G.I.A.S. è una start-up a forte vocazione tecnologica, improntata all'innovazione nell'ambito del quale specialisti, tra i 25 e i 36 anni, si cimentano nella sperimentazione di sistemi satellitari, in attività di Modelling & Simulation dei voli suborbitali.

A partire dal tuttora imbattuto record di quota con velivolo a pistoni del Magg. Pezzi nel 1937, proseguendo con il lancio del satellite S. Marco del Gen. Luigi Broglio nel 1964 che portò l'Italia ad essere la terza nazione al mondo ad avere accesso allo spazio dopo Russia e USA, l'Aeronautica Militare consolida ed incrementa la propria esperienza nel settore dell'aerospazio. La parte più visibile di questa crescita continua di settore è rappresentata dagli astronauti provenienti dall'Arma  zzurra formati in Accademia Aeronautica e successivamente presso i Reparti di Volo, come il Colonnello pilota Maurizio Cheli, il Colonnello pilota Roberto Vittori, il Maggiore pilota Luca Parmitano edultima, in ordine cronologico - attualmente in missione di lunga durata dell'A.S.I. sulla Stazione Spaziale Internazionale - il  Capitano pilota Samantha Cristoforetti.


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