RIVISTA ITALIANA DIFESA
Armi cinesi per l'Argentina 25/02/2015 | Andrea Mottola

Argentina e Cina costituiranno un gruppo di studio per la possibile introduzione in servizio di nuovi caccia cinesi per l’Aeronautica argentina (Fuerza Aérea Argentina - FAA). Il Gruppo Congiunto per la Difesa, la Sicurezza e l’Industria, la cui istituzione è stata discussa durante una recente visita a Pechino della Presidentessa Cristina Fernández de Kirchner, avrà il compito di studiare il possibile trasferimento di una serie di equipaggiamenti militari alle Forze Armate di Buenos Aires. Non si parla solo di aerei, quindi, ma anche di un forte interesse per altri mezzi, quali veicoli da trasporto truppe APC e pattugliatori OPV. Prima di qualsiasi trasferimento di armamenti, il gruppo esaminerà le modalità attraverso le quali le Forze Armate argentine potranno integrare tali mezzi e supportarli una volta entrati in servizio. Tornando ai mezzi, l’Argentina sarebbe interessata a 110 veicoli APC ruotati 8X8 Norinco VN1, nella versione da 21 tonnellate ed equipaggiata con mitragliatrice da 105 mm e mortaio da 120 mm. Sembrerebbe, inoltre, che durante l’incontro si sia discusso della possibilità di una co-produzione del mezzo da parte argentina. Passando alle OPV, già lo scorso luglio Buenos Aires aveva accettato l’offerta cinese per una nuova classe di pattugliatori, in particolare della versione da esportazione delle corvette TYPE 056, la P-18A. Il contratto dovrebbe includere la fornitura di 5 navi (che andranno a formare la nuova classe MALVINAS) del costo di circa 50 milioni di dollari l’una. Di queste, le prime 2 verranno assemblate in Cina, mentre le restanti 3 saranno co-prodotte in Argentina. Consegna prevista della prima nave non prima del 2017. Inoltre, sembra che gli argentini abbiano richiesto un ponte di volo di dimensioni leggermente superiori rispetto alla versione base da esportazione (come le P18 nigeriane e tailandesi) in grado di ospitare sia gli elicotteri SEA KING, che un sonar “towed” per incrementarne le capacità antisommergibile. Per quanto riguarda i caccia, il governo di Buenos Aires avrebbe richiesto 14 velivoli JF-17 o J-10, mentre non sono note le tempistiche per l’eventuale consegna. Quello che è certo è che l’Argentina ha un urgente bisogno di sostituire i suoi obsoleti MIRAGE IIIEA, DAGGER, e A-4 e dotarsi di una flotta aerea più recente e affidabile. A proposito della sostituzione di tali apparecchi, alcune settimane fa era circolata una voce secondo cui la Russia avrebbe offerto in leasing alcuni bombardieri SU-24 all’Argentina. In realtà, considerando la scarsa utilità che tali aerei avrebbero per la FAA, si è probabilmente trattato di una mossa politica di Mosca nei confronti della Gran Bretagna (sempre attenta alla questione Falkland) alla luce della crisi Ucraina. Altri accostamenti, decisamente più realistici, hanno riguardato il possibile acquisto di MIRAGE F1 spagnoli, KFIR israeliani e GRIPEN E/F. In tutti i casi, motivi economici e politici (come nel caso dei GRIPEN per i quali la Gran Bretagna ha posto il suo veto, facendo valere il peso che deriva dalla fondamentale partecipazione dell’indistria britannica alla costruzione di molti dei sistemi che equipaggiano il caccia multiruolo svedese), hanno impedito l’avvio di trattative vere e proprie. Il problema, infatti, sta nelle ancora una volta disastrose condizioni economiche in cui versa il paese latinoamericano. Condizioni che, tuttavia, non sembrano spaventare la Cina, che parrebbe addirittura disposta ad accettare pagamenti in materie prime per finanziare i prestiti iniziali.


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