"Continuare a mantenere unità e determinazione a sostegno dell'Ucraina, lavorando sempre più in stretta sinergia con i nostri partner" così il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in apertura del suo intervento, questa mattina nel corso della riunione informale dei Ministri della Difesa dell'Unione Europea, alla presenza dell'Alto Rappresentante Josep Borrell.
"L'Italia – ha affermato il Ministro Guerini - è fortemente preoccupata per l'attuale contesto internazionale e per le conseguenze nel Mediterraneo Allargato, regione di preminente interesse nazionale, già attraversata da equilibri instabili e crescenti competizioni che la rendono maggiormente sensibile alle conseguenze della guerra in corso".
Nello specifico, il Ministro ha posto l'accento su tre aree di prioritaria attenzione, a partire dai Balcani occidentali, dove è "necessaria un'attenta vigilanza, poiché le ripercussioni degli eventi ucraini potrebbero avere effetti destabilizzanti in questo quadrante, strategico per la sicurezza dell'intero continente europeo ", "con il rischio" ha continuato "che da parte di Mosca si continui a rafforzare la narrativa antioccidentale ed antieuropea". Il rinnovato impegno in questa area, per ciò che riguarda l'Italia - ha annunciato Guerini - si tradurrà con "l'incremento del contingente nazionale di circa 250 militari in Kosovo, in autunno, quando avverrà l'assegnazione del comando KFOR al nostro Paese".
Le conseguenze in ambito securitario nel Fianco Sud sono stati il secondo focus trattato dal Ministro, poiché la Russia esercita un'influenza assertiva a partire dal Mediterraneo orientale, in Siria, così come in Nord Africa (in Libia, "dove è necessario riprendere una iniziativa europea, con una reale agenda comune") e nel Sahel, vero confine meridionale dell'Europa e uno dei capisaldi dell'azione esterna delle Forze Armate italiane.
Infine, l'ultima riflessione è stata dedicata al Mali, altro scenario che desta preoccupazione per la robusta presenza militare del Gruppo Wagner "che ci deve indurre a rivalutare attentamente le missioni Eutm e Minusma, nella consapevolezza di non poter lasciare vuoti che consentano alla Russia di rafforzare la propria influenza nell'area".
In relazione al conflitto in atto, una specifica sessione di lavoro sulla "prospettiva per il supporto all'Ucraina in ambito sicurezza e difesa dell'UE" ha previsto il collegamento del Ministro della Difesa ucraino Reznikov, a pochi giorni dalla nuova riunione del Gruppo di Contatto in programma a Ramstein il prossimo 8 settembre.
L'occasione ha consentito al Ministro Guerini di ribadire nuovamente l'incondizionato sostegno a Kiev e ricordare l'impegno nazionale, sottolineando come "nonostante la crisi di governo, si è riusciti a finalizzare il quarto decreto di aiuti, in linea con le priorità rappresentate dal Ministro Reznikov". In aggiunta agli equipaggiamenti, ha affermato "stiamo provvedendo a garantire mirate attività addestrative al personale ucraino per rendere più sicuro l'impiego dell'armamento".
In merito a queste attività, l'Alto Rappresentante Borrell ha presentato l'ipotesi di varare una missione europea di addestramento a favore delle Forze armate ucraine, su cui i Ministri della Difesa dei 27 Stati membri hanno concordato sulla necessità di meglio definirne dettagli e condizioni, prima di assumere ogni decisione.
Un altro momento dei lavori è stato dedicato alla discussione sul "Defence investment gap analysis and way forward", documento promosso dalla Commissione Europea che contiene analisi e iniziative per rafforzare la base tecnologica e industriale europea della Difesa.
"L'Italia – ha affermato il Ministro Guerini - ribadisce come la volontà politica degli Stati Membri resti il presupposto indispensabile per l'integrazione europea della difesa". Come più volte espresso, ha quindi ricordato la posizione italiana dell'esigenza "di una condivisione in ambito europeo di requisiti e soluzioni capacitive, che miri ad un mercato maggiormente collaborativo, in grado di assicurare le necessarie sinergie superando le rivalità industriali", al contempo "accettando il concetto di autonomia strategica aperta, in cui la necessità di ridurre le dipendenze strategiche sia contemperata con l'esigenza di preservare la cooperazione con i principali alleati".