RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, il punto su Kherson tra tattica e nebbia informativa 02/09/2022 | Pietro Batacchi

Le notizie dal fronte di Kherson, interessato ormai da 4 giorni da una controffensiva delle forze ucraine, sono quanto meno frammentarie, per non dire assenti. Lo Stato Maggiore di Kiev ha imposto un blocco completo sulle informazioni in uscita e pure i soliti ben informati canali Telgram – in particolare quello russo Rybar – faticano a dare un quadro della situazione. Quello che sappiamo per certo è che l’azione offensiva ucraina ha interessato principalmente 4 settori - Posad-Prokovske-Kiselivka, Andrrevka-Lozove-Sukhyi Stavok-Kostromka, Olhyne-Arkhanhelske e Visokopillya ed è stata preparata da settimane di attacchi contro le infrastrutture logistiche e di comando e controllo russe in tutto il settore di Kherson: ponti, depositi di munizioni, posti comando, ecc. L’obbiettivo dello Stato Maggiore ucraino è chiaro: rendere difficoltoso il rifornimento delle forze di Mosca ad ovest del Dnepr, stabilire e allargare una testa di ponte ad est del fiume Inhulets e aumentare progressivamente la pressione sulla città di Kherson dove, peraltro, continuare a condurre sabotaggi e operazioni “bagnate” (assassinii) contro rappresentanti del fronte e dell’amministrazione collaborazionista. Nella controffensiva Kiev ha messo in campo almeno 4 brigate e quanto possibile in termini di mezzi - carri T-72 e blindati per la fanteria BMP-1 ricevuti dalla Polonia, YPR-765 olandesi – cercando di massimizzare e concentrare il supporto dell’artiglieria, in particolare quella fornita dall’Occidente, e di utilizzare l’ombrello antiaereo composto da STINGER e STARSTREAK, ai quali a breve si aggiungeranno le prime 2 batterie di NASAMS. L’azione è stata appoggiata anche da ciò che resta dell’Aeronautica, dove spicca il ruolo dei MiG-29 su cui sono stati integrati a tempo record i missili antiradiazione americani HARM, che hanno lavorato (pare) con successo contro i SAM russi. Gli Ucraini hanno così provato a compensare l'inferiorità in termini di artiglieria e aviazione nei confronti dei Russi e fatto affidamento sul loro più importante punto di forza – che ne ha esaltato fin qui le capacità di difesa e resistenza – ovvero la superiorità numerica (con un rapporto di quasi 1:3).

Sui risultati ottenuti fin qui dalla controffensiva pesa quella nebbia informativa di cui parlavamo all'inizio, ma nostre fonti locali ci confermano che in almeno 3 settori le forze di Mosca sono state in grado al momento di stabilizzare la situazione e di ristabilire in parte le posizioni. L’unico settore dove, invece, gli Ucraini, a dispetto di rilevanti perdite materiali e umane, sono riusciti a penetrare abbastanza in profondità è quello di Andrrevka-Lozove-Sukhyi Stavok-Kostromka. In queste ore, nonostante i contrattacchi russi, gli Ucraini starebbero cercando di consolidare la testa di ponte e si sarebbero spinti anche più a sud di Kostromka. Le notizie, però, sono tutte da confermare. Mosca continua ad avere difficoltà a rifornire le sue forze – compresi pare i primi scaglioni del neo-costituito 3° Corpo d’Armata composto da volontari - e anche stanotte gli Ucraini sono riusciti a colpire con l’artiglieria a lungo raggio un attraversamento sul Dnepr nell’area di Nova Kakhovka. Se gli Ucraini dovessero continuare a reggere l’elevato attrito imposto dai Russi, e nel contempo continuare a ricevere forniture importanti da parte di Europa e USA, potrebbero creare anche le condizioni nel medio periodo per rendere insostenibile la presenza russa ad ovest del Dnepr nel sud del Paese. Ma questo lo potremo capire meglio solo nelle prossime settimane, considerando anche che per i Russi Kherson significa l’approvvigionamento idrico della Crimea.

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