Secondo quanto trapelato sui media specializzati americani, sembra che i giorni del famoso drone da ricognizione RQ-4 GLOBAL HAWK siano contati, poiché l'US Air Force prevede di ritirare gradualmente tutte le restanti piattaforme aeree di questo tipo, entro l'anno fiscale 2027 (FY27). La notizia è stata confermata da una comunicazione dell’USAF, diretta alla Northrop Grumman, secondo il quale si chiede di rivedere i propri piani diDiminishingManufacturing Source (DMS) e Life Cycle Management con l'aspettativa che l'intera flotta di GLOBAL HAWK raggiungerà la fine del suo ciclo di vita nel 2026, poi esteso al 2027 come riportato dalla portavoce dell’USAF, Ann Stefanek. La decisione si basa sulla precisa volontà di far posto a tecnologie di sorveglianza che garantiscano una maggiore sopravvivenza e resilienza sui futuri campi di battaglia. L’annuncio arriva dopo quasi un decennio in cui l'Aeronautica Statunitense ha tentato, senza successo, di mettere fuori servizio la sua intera flotta GLOBAL HAWK, e di U-2, senza però ottenere l’autorizzazione del Congresso, ora arrivata. Nel dettaglio, i 4 rimanenti Global Hawk Block 20 sono stati ceduti in ottobre e sono ora utilizzati per testare missili ipersonici come parte del programma Sky Range del Pentagono, 20 velivoli Block 30 hanno già iniziato a essere ritirati e saranno rimossi dal servizio con l'Air Force entro il 2023, mentre i velivoli Block 40 sono quelli che arriveranno fino al FY27. Nonostante l’annunciato pensionamento, la data potrebbe cambiare a seconda delle pressioni di bilancio o delle minacce attuali e future. Stacie Pettyjohn, Direttrice del programma di difesa presso il Center for a New American Security, ha affermato che sarà fondamentale per l'USAF mantenere i suoi droni Block 40 "come tappabuchi" mentre si ridurrà drasticamente la capacità fornita dagli E-8C JSTARS. L’USAF prevede infatti di ritirare 8 dei suoi 12 aeromobili JSTARS nel FY23, con il resto della flotta che sarà probabilmente dismesso negli anni successivi. Ciò lascerebbe i droni GLOBAL HAWK Block 40, gli unici dotati di un radar ad apertura sintetica con una modalità GMTI (Ground Moving Target Indicator), a tracciare bersagli mobili a terra fino a quando sistemi in grado di svolgere tale missione, con minor rischio, non saranno pronti a subentrare in servizio. L’USAF e lo Space Force Command stanno già pensando ad un approccio più "composito" che potrebbe unire i dati dei sensori raccolti da velivoli come l'F-35 o da satelliti dotati di sensori GMTI. Per quest’ultimi, come confermato nel 2021, dal Capo delle Operazioni Spaziali, il Generale Jay Raymond, è da tempo in corso un progetto, precedentemente classificato, per sviluppare satelliti in grado di tracciare obiettivi mobili dallo spazio e sostituire di conseguenza l’intera triade aerea composta da JSTARS, U-2 e UAV.
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