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Durante un incontro diplomatico ufficiale tra i 2 Paesi, la Corea del Sud ha reso chiaro il suo desiderio di approfondire i legami di difesa con l'Australia. Noti gli ormai avanzati progetti di collaborazione relativi agli HUNTSMAN e REDBACK, il personale diplomatico e dell’industria della Difesa di Seul ha ufficializzato l'audace offerta di costruire sottomarini d'attacco convenzionali avanzati per Canberra in "7 anni dalla firma alla consegna". Il motivo dietro la comunque interessante offerta è semplice: l'Australia potrebbe trovarsi di fronte a un divario di capacità se i suoi sottomarini classe COLLINS non saranno più in grado di operare prima che i primi sottomarini d'attacco nucleare di fabbricazione australiana (con il supporto AUKUS) siano resi operativi. Si prevede infatti che i COLLINS australiani potranno navigare in sicurezza fino al 2030 circa, ma sono pochi gli esperti che ritengono l'Australia in grado di varare il suo primo battello d'attacco a propulsione nucleare prima del 2040. Il Governo del neo primo ministro Anthony Albanese prevede di fornire maggiori dettagli sul futuro della capacità subacquea australiana entro marzo 2023. È ragionevole pensare che, per allora, il Governo potrebbe avere le idee chiare in merito a un eventuale bisogno per l'Australia di una capacità provvisoria. Come già accennato, la Corea del Sud, con la Hanwha Defense Australia (HDA), è intensamente impegnata nella competizione per aggiudicarsi il contratto per ben 450 veicoli da combattimento di fanteria (IFV) per l'Esercito Australiano. Inoltre, sempre la HDA prevede di produrre 30 obici semoventi e 15 veicoli corazzati per il rifornimento di munizioni presso lo stabilimento di Avalon nello Stato di Victoria, in Australia, in un nuovo centro di 32.000 m2. L’eventuale sottomarino sudcoreano proposto è il KSS-III (JANGBOGO III), annunciato come il più grande e silenzioso sottomarino d'attacco a propulsione convenzionale dell’Indo-Pacifico, se non nel mondo, nonché il primo sottomarino con AIP in grado di imbarcare e lanciare missili balistici lanciati da sottomarini (SLBM). Nonostante il tono entusiasta del personale sudcoreano, l'Australia dovrà decidere se effettivamente ci sarà un divario di capacità, di quanto tempo sarà e se, soprattutto, Canberra potrà davvero permettersi di costruire e supportare, in contemporanea, un progetto per la costruzione di sottomarini nucleari.
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