RIVISTA ITALIANA DIFESA
L’Italia investe nel settore terrestre della Difesa ed entra nel carro franco-tedesco. Al via il grande gioco europeo 04/08/2022 | Pietro Batacchi

Dal DPP 2022 appena reso pubblico arriva un messaggio molto chiaro: l’Italia ha deciso di investire pesantemente nel settore terrestre. Basta guardare i numeri: 6 miliardi di euro, di cui 3,7 miliardi già allocati, per l’AICS (Armored Infrantry Combat System), 1 miliardo, più o meno, per l'ammodernamento dell’ARIETE, 510 milioni (192 già stanziati) per l’aggiornamento del DARDO (che potrebbe comprendere anche la sostituzione del motore) e dell’M113, e 1,3 miliardi di euro per il VBA, di cui 649 milioni già stanziati (senza dimenticare CENTAURO II e FRECCIA Plus). Insomma 10-12miliardi per la modernizzazione dello strumento terrestre e il suo adeguamento verso scenari sempre più convenzionali e ad alta intensità. Del resto le lezioni che arrivano dall’Ucraina sono molto chiare: è necessario investire nella Difesa, ed è necessario farlo per tutte le componenti, terrestre inclusa.

L’Italia così è pronta a dire la sua da protagonista anche sul fronte di una potenziale cooperazione in chiave europea, che guardi ad un sistema dei sistemi terrestre da combattimento basato su una famiglia di nuove piattaforme cingolate e su un’integrazione spinta a livello multidominio. Ed è per l’appunto in questo contesto che bisogna leggere l'ingresso formale come osservatore del nostro Paese nel programma franco-tedesco MGCS (MainGround Combat System). L'Italia c’è, ha delle competenze, che verranno rafforzate notevolmente grazie a questo investimento programmatico, e con queste carte si siede al tavolo della cooperazione europea. Chi pensava di fare man bassa di asset nazionali, si era dunque sbagliato.

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