RIVISTA ITALIANA DIFESA
Le capacità di guerra elettronica dei caccia in Europa 26/07/2022 | Marco Giulio Barone

La proliferazione di sistemi missilistici e radar sempre più capaci richiede l’aggiornamento delle capacità di autoprotezione dei caccia. Questo rivoluziona spesso il modo di concepire le capacità di guerra elettronica della singola macchina, che devono essere oggi molto più complete che in passato. Il tutto con un occhio alla futura generazione.

Autoprotezione o attacco elettronico?

Come si può vedere nella figura nella pagina a fianco, la “grande famiglia” della guerra elettronica (Electronic Warfare, EW) spazia dalle attività di raccolta delle informazioni sul nemico (ELINT, COMINT) e della sua localizzazione all’autodifesa delle formazioni attaccanti. Inoltre, a queste attività si aggiunge quella di attacco elettronico (Electronic Attack, EA), che non si limita all’autodifesa delle formazioni di caccia e cacciabombardieri da minacce aeree e missilistiche, ma che “attacca” le emittenti nemiche disturbando, accecando o oscurando il suo segnale. Tipicamente, le missioni EA sono condotte da aerei specializzati come l’EA-18G GROWLER o da aerei ancora più complessi come gli EC-37B COMPASS CALL. Tuttavia, la complessità della minaccia attuale costringe all’uso di aerei così pregiati solo a livello strategico e da posizione stand-off. Di conseguenza, le suite di autoprotezione degli aerei da caccia (ma anche quelle di aerei da trasporto ed ISR) deve evolversi per assicurare una protezione più ampia in termini di numero, diversità e pericolosità delle minacce. Se a ciò aggiungiamo che i radar AESA permettono e permetteranno sempre di più di prevenire la minaccia attivamente, è facile comprendere che la distinzione tra protezione passiva e attiva diverrà sempre meno netta. Ciascun aereo, che sia d’attacco, da pattugliamento o da trasporto, funzionerà come una piccola cellula in grado di reperire una parte delle informazioni, processarle e rispondere, il tutto comunicando con gli altri aerei in volo. In tutto ciò, gli aerei specializzati diverranno dei maestri d’orchestra di un set di capacità schierate in maniera modulare dal singolo velivolo fino al livello di formazione. Dunque, le suite di autoprotezione oggi disponibili sono in fase di evoluzione per divenire ancora più capaci e per dialogare con i radar AESA a corredo. Non solo, questi sviluppi verranno riportati sugli aerei di Sesta Generazione in fase di progettazione. Alcuni esempi concreti sono utili per capire come le nuove architetture funzionano e come il singolo velivolo risponderà alle minacce negli anni a venire. Prendiamo ad esempio i sistemi DASS PRAETORIAN, Thales SPECTRA e Hensoldt KALAETRON.

Disponibile su RID 8/22 in edicola.


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