
Il programma FVL (Future Vertical Lift) è destinato a rivoluzionare il comparto elicotteristico delle FA americane - in termini di nuovi progetti sostanzialmente fermo agli anni '70 - e, potenzialmente, anche i comparti elicotteristici delle Forze Armate dei Paesi partner e alleati. Si tratta di un programma complesso in cui si affrontano 3 tecnologie diverse: la tecnologia compound, la tecnologia convertiplano ed una tecnologia più tradizionale, ma migliorata sotto diversi punti di vista.
Il requisito premiante dell’FVL ad oggi riguarda la velocità e la manovrabilità/maneggevolezza alle basse quote. La rilevanza di questi 2 requisiti è stata messa in evidenza oltre ogni dubbio nella Guerra in Ucraina.
In un contesto straordinariamente complesso, con una minaccia in termini di MANPADS e di sistemi missilistici mobili terra-aria a corto raggio veramente molto significativa - per ciò che concerne tanto la quantità quanto la qualità - l’elicottero ha patito molto, con perdite elevate da ambo le parti. In proposito stanno già facendo scuola e dottrina i video degli elicotteri russi che lanciano i razzi in traiettoria balistica per estenderne la portata e restare così a maggiore distanza dall’offesa nemica.
Ecco perché per minimizzare la probabilità d’ingaggio da parte di MANPADS e pop-up SAM, oltre a disporre di DIRCM di nuova generazione capaci, in associazione con le flares, di contrastare anche seeker IIR, è importante volare veloci ed essere molto reattivi a basse quote. Certo, così ci si espone alla minaccia delle artiglierie e delle mitragliere antiaeree, ma con una buona blindatura e, appunto, con una superiore velocità e manovrabilità si possono evitare anche queste.
Sulla base di queste premesse ci sembrava, dunque, utile soffermarci in maniera più approfondita sul programma FVL, anche alla luce delle aggiudicazioni che verranno rese note a breve.
Disponibile su RID 8/22 in edicola.