
A Farnborough, il Regno Unito ha messo in mostra i progressi della propria ricerca in campo ipersonico e presentato l’alleanza fra Rolls Royce, Reaction Engines e il Rapid Capabilities Office (RCO) della Royal Air Force. All’air show è stato presentato un modello in scala, chiamato Concept V, di un velivolo ipersonico riutilizzabile da realizzare nei prossimi anni nell’ambito del progetto Hypersonic Air Vehicle Experimental (HVX).
Il concetto non è ancora definitivo, e, come suggerito anche dal nome, è solo uno di alcuni design su cui il team sta lavorando. Se realizzato nella forma mostrata, si tradurrebbe in un velivolo lungo circa 9 m e con un’apertura alare di 4 m. Il cuore del dimostratore è il sistema propulsivo, reso possibile dall’innovativo precooler sviluppato da Reaction Engines per raffreddare l’aria in ingresso a velocità supersoniche nel motore. Reaction Engines lavora al precooler, e al motore SABRE che vi si accompagna, già da molti anni con l’obiettivo di rendere possibile lo sviluppo di spazio-plani capaci di addentrarsi nello spazio con un singolo stadio di transizione da un motore air breathing ad un razzo per la propulsione esoatmosferica. A partire dal 2019, però, grazie ad un primo stanziamento di 10 milioni di sterline da parte dell’RCO della RAF, il precooler di Reaction Engines è stato studiato anche in funzione del volo ipersonico e del miglioramento di prestazioni e vita operativa di velivoli già esistenti. Le prime attività si sono infatti concentrate sui benefici che il raffreddamento dell’aria in ingresso può generare per un odierno motore a getto, nello specifico l’EJ200 dell’Eurofighter TYPHOON. L’HVX, continuando lo sviluppo su queste linee, dovrebbe portare a un motore a getto che, grazie al precooler e al raffreddamento dell’aria in ingresso, consenta al velivolo di portarsi da velocità zero ad un alto numero di Mach, superiore a 4. A quel punto, la turbina verrebbe sigillata e la forza propulsiva verrebbe da un motore tipo Ramjet, che per l’appunto necessita, per funzionare, di aria in ingresso già ad elevato numero di Mach.
Il precooler di Reaction Engines, associato ad un motore a getto non ancora identificato, sta già affrontando una campagna di test a terra che diventeranno progressivamente più realistici fino a dimostrare, inizialmente a terra e forse in volo nel 2023, il funzionamento dell’intero sistema. Il precooler è stato individualmente già dimostrato negli scorsi anni grazie al sostegno di fondi arrivati non solo dal Governo britannico ma anche da ESA, NASA e USAF. Sul finire del 2019 il Precooler ha dimostrato le sue capacità a Mach 5 raffreddando l’aria in ingresso da 1000° a 100° in un ventesimo di secondo.
I test, svolti negli Stati Uniti presso il laboratorio TF2 del Colorado Air and Space Port, hanno visto l’uso di un turbogetto General Electric J79 per generare il flusso d’aria ad alta velocità e temperatura. Il raffreddamento dell’aria in ingresso permette al motore posizionato a valle dello scambiatore di calore di operare, a prescindere da quota e velocità reali, come se si trovasse al livello del mare e nelle migliori condizioni possibili, così da massimizzare la spinta generata. Questo, in teoria, può essere sfruttato in molteplici modi, consentendo per l’appunto innovative formule propulsive per il volo verso lo spazio, o per il mantenimento di altissime velocità in atmosfera, o per abbattere in modo drammatico usura ed inquinamento.
HVX è parte di rinnovati sforzi britannici nel settore ipersonico. Tramite gli accordi AUKUS il paese ha potuto anche accedere al know-how del progetto Austro-Americano SciFire (Southern Cross Integrated Flight Research Experiment). Il Defence Science and Technology Laboratory ha in corso progetti per la dimostrazione di tecnologie e formule aerodinamiche per un’High Speed Weapon e il Chief of Defence Staff ha pubblicamente ribadito alla Commissione Difesa del Parlamento che ritiene prioritario acquisire capacità ipersoniche e contro—ipersoniche nei prossimi anni.
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