RIVISTA ITALIANA DIFESA
Droni iraniani alla Russia? Una nostra breve analisi 14/07/2022 | TOMMASO MASSA

Lunedì 11 luglio, durante un briefing stampa alla Casa Bianca, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero informazioni di intelligence che indicano che l’Iran sarebbe in procinto di fornire centinaia di UAV, anche con capacità combat, alla Russia. Sullivan ha sottolineato come non sia chiaro se i sistemi siano già stati inviati o meno, ma che le informazioni in possesso dell’intelligence statunitense suggeriscono che la Repubblica Islamica si stia preparando per il training delle forze russe all’uso di tali sistemi unmanned. Da parte iraniana è arrivata puntuale la smentita da parte del portavoce del Ministro degli Esteri, Nasser Kana’ani, e da parte dello stesso Ministro, Hossein Amir-Abdollahian; quest'ultimo, in un’intervista rilasciata a un quotidiano italiano al margine della sua visita nel nostro Paese, ha inoltre sottolineato come l’Iran abbia accordi in materia di difesa e tecnologia (e anche nucleare aggiungiamo) con la Russia da ben prima della Guerra e come il suo Paese non sia intenzionato ad aiutare nessuna delle 2 parti in causa. Segnaliamo come simili notizie fossero già circolate in passato, precedentemente all’invasione russa dell’Ucraina, e che si è spesso parlato di possibili accordi tra Iran e Russia in ambito militare, con una possibile fornitura di UAV in cambio di velivoli pilotati.

Che le forze di Mosca impegnate in Ucraina presentino un deficit a livello di droni di categoria MALE (e superiore), anche con capacità di attacco, è stato ampiamente documentato su queste colonne. Tuttavia, sebbene non sia possibile escludere a priori tale notizia, ci riserviamo perlomeno qualche dubbio riguardo alla capacità iraniana di produrre in massa ed esportare UAV MALE/HALE, nonché alla possibilità di effettuare il training necessario in tempi brevi (a meno che tale training non sia già avviato). La Repubblica Islamica vanta infatti una capacita produttiva di tutto rispetto per quanto riguarda droni di dimensioni e prestazioni più contenute (mini, micro, e tattici), capacità che tuttavia possiede anche la Russia.

Alla luce di quanto evidenziato, l’annuncio di Sullivan va probabilmente letto in relazione al viaggio in Medio Oriente del Presidente Biden che si sta svolgendo in questi giorni, e si collega inoltre alla partita relativa all’accordo sul nucleare iraniano post-JCPOA. Potrebbe pertanto trattarsi di una manovra di comunicazione mirata ad aumentare la pressione sull’Iran e a screditare il Paese agli occhi delle opinioni pubbliche occidentali.

Su RID di settembre (RID 9/22) una monografia dedicata agli UAV iraniani.

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