RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, i Russi avanzano a sud di Lysychansk e gli Ucraini colpiscono a Rostov 22/06/2022 | Pietro Batacchi

Nelle ultime ore sul fronte del Donbas si sono registrati importanti avvenimenti. Le forze russe stanno avanzando a sud di Lysychansk e hanno occupato, come confermato dallo Stato Maggiore ucraino, Myrna Dolina e investito Bila Hora, dove sono in corso combattimenti. In pratica i Russi sono ad una quindicina di chilometri a sud di Lysychansk. In questo settore l’avanzata è sostenuta sopratutto dalle milizie separatiste (che stanno dimostrando una capacità ed una determinazione nel combattimento francamente inaspettata, al pari delle stesse forze ucraine) e dai Ceceni, appoggiati dal continuo fuoco dell’artiglieria dell’Esercito Russo. Nel Donbas, insomma, lo spartito sembra consolidato: avanti miliziani e Ceceni, inquadrati dai contractor della Wagner e dagli Spestantz, e supporto massiccio dell’artiglieria. A Severodonetsk, continuano i combattimenti nell’area industriale dell’Azot, di cui al momento i Russi controllano una parte: alcune fonti parlano del 50%, ma probabilmente l’estensione dell’area già occupata dalle forze di Mosca è minore.

Più a sud, secondo notizie dell’ultima ora ancora da confermare, i Russi avrebbero quasi del tutto completato l’accerchiamento del saliente ucraino di Hirshke-Zolote, da dove le forze ucraine già da ieri avevano iniziato il ripiegamento, mentre continuano a tenere sotto pressione la strada T1302 lungo il fronte Bilohorivka, Berestove, Mikolaivka, dove gli Ucraini stanno per il momento tenendo le posizioni. Nell’ultima settimana il fuoco dell’artiglieria ucraina è cresciuto d’intensità – lo si è visto sopratutto nel settore di Donetsk: probabilmente un indicatore che le forniture occidentali iniziano a far sentire il lor peso.

Gli altri fronti, in particolare Kharkiv, da giorni ormai tornata sotto il tiro dell’artiglieria russa, e Kherson, dove gli Ucraini hanno colpito un deposito di munizioni tra Kyselivka e Chornobaivka, restano più o meno stabili.

Molto interessante, invece, quanto accaduto a Novoshakhtinsky, nell’Obalst russo di Rostov sul Don, dove un drone ucraino suicida (probabilmente tipo PD-2, o in alternativa AN-BK-1 GORLITSA) ha attaccato la locale raffineria. Ancora una volta la bassa segnatura – evidentemente tale per la difesa antiaerea russa - ha permesso al drone di infiltrarsi in profondità in territorio russo e colpire. Si tratta della stessa tattica utilizzata abbondantemente dai ribelli yemeniti Houthi per attaccare obbiettivi strategici – raffinerie, aeroporti, ecc. - situati in territorio saudita. La modalità è semplice: vengono caricati i waypoint e le coordinate GPS del bersaglio, ed il drone dotato di testata esplosiva segue la rotta fino all’impatto. Il valore militare di un raid del genere è relativamente trascurabile, ma quello psicologico elevato, perché dimostra l’inadeguatezza delle difese antiaeree della controparte. Invece, poco chiaro risulta quanto accaduto, ancora una volta, all’Isola dei Seprenti. Ieri era uscita la notizia di un nuovo attacco ucraino contro l’Isola, più o meno in contemporanea con quello contro le 2 piattaforme russe per l’estrazione di gas situate a 50 km ad est della stessa Isola. Ebbene, il MoD russo ha rilasciato un comunicato secondo il quale si sarebbe trattato di un attacco combinato mediante impiego di artiglieria pluritubo e obici da 155 mm – schierati in postazioni ad ovest di Odessa e sull’Isola di Kubanskyn nel Delta del Danubio – missili TOCKHA e droni di diverso tipo. Le difese dell’Isola, ovvero sistemi antiaerei a corto raggio TOR e PANTSIR – avrebbero abbattuto la gran parte dei bersagli in volo. Immagini satellitari dell’Isola mostrano tuttavia alcuni segni di un avvenuto attacco, segnale che probabilmente non tutti i bersagli sono stati intercettati. Dalla parte ucraina, sarebbe stata resa nota la distruzione di un PANTSIR, di un radar e di alcuni veicoli. Continua così la battaglia, militare e di propaganda, per il controllo di questa piccola isoletta.

 

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