
La Guerra in Ucraina è ormai al suo terzo mese di svolgimento. E man mano che il tempo passa i dati si consolidano e le indicazioni sono sempre più chiare e nette. In questo articolo, parte di una più ampia analisi, cercheremo di fare il punto sulla strategia e sul ruolo dell’intelligence.
Considerazioni strategiche e operative.
Questa guerra è “viziata”, se così si può dire, da 3 grandi questioni di fondo. La prima, l’errore di calcolo di Putin. Sì perché la nostra valutazione, basata su una serie di indicatori empirici, è che il Presidente russo avesse scommesso su un qualcosa che non è poi avvenuto, ovvero la modifica del comportamento della controparte per via della minaccia e, successivamente, il rapido collasso della controparte stessa. Andiamo per gradi. Per mesi, la Russia nel suo sforzo di build-up al confine con l’Ucraina, aveva messo in scena un grande esercizio di diplomazia coercitiva, ovvero aveva utilizzato il dispiegamento sul terreno e la minaccia di utilizzo della forza per fare pressione sulla controparte onde far sì che essa accettasse alcune condizioni: la neutralità, la rinuncia permanente, e per iscritto in un accordo internazionale, all’ingresso nella NATO e così via.
Disponibile su RID 06/22 in edicola.