RIVISTA ITALIANA DIFESA
Il nuovo Esercito Russo alla prova del fuoco 26/05/2022 | Pietro Penge

Le operazioni in atto in Ucraina stanno evidenziando un funzionamento innegabilmente deludente della macchina bellica russa. In questi giorni tutti coloro che con timore reverenziale hanno per anni guardato alle Forze Armate russe come a un rullo compressore difficile da avviare, ma pressoché impossibile da arrestare, non possono che chiedersi sbalorditi dove siano finiti il profluvio dell’artiglieria che accompagna, la valanga corazzata che travolge, l’infinito alternarsi di schiere sempre nuove, la manovra che toglie il fiato, ovvero tutti quegli elementi che avevano imparato a considerare immancabili in qualunque operazione simmetrica che avesse coinvolto l’Esercito Russo.

Se è forse ancora troppo presto per tirare conclusioni, non è troppo presto però per porsi domande e fare delle considerazioni a carattere generale su quel che si è visto finora, almeno negli aspetti che, trovando conforto e confronto in elementi consolidati dell’arte militare, possono in certa misura essere valutati “di per sé”. D’altronde non passa giorno che schiere di commentatori non ci ricordino che i Russi hanno sbagliato tutto: di volta in volta, a seconda del frangente e del momento, sentiamo dire che non avevano piani, non hanno forze, non hanno logistica, non hanno organizzazione tattica, non hanno armamenti adeguati.

 

Disponibile su RID 06/22 in edicola.


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