Il Corpo dei Marines degli Stati Uniti (USMC) continua ad aggiornare, anche ogni 3/6 mesi, il suo documento Force Design 2030 e i suoi relativi piani discendenti. Nella sua ultima revisione, come annunciato dallo stesso Comandante del Corpo, il Generale David Berger, è stata posta maggiore enfasi sugli assetti e le capacità che dovranno agire nella ormai famosa ISR/C-ISR Battle, la competizione di ricognizione/controricognizione con l’avversario. In una delle sue ultime interviste il Comandante dell’USMC ha dapprima sottolineato che la prima versione del progetto Force Design 2030 si concentrava principalmente sulla letalità delle piccole unità distribuite dei Marines, sia che trasportassero missili anti-nave/anti-sub a terra sia per abbattere velivoli. Lo stesso Berger ha però aggiunto che degli aggiustamenti sono stati quanto mai necessari perché, per avere tali effetti letali, i Marines devono al tempo stesso poter vedere il nemico e nascondersi efficacemente da esso. Sono molte le lezioni apprese dalla guerra in corso in Ucraina che l’USMC sta valutando, dai cambiamenti negli investimenti della Cina nelle sue Forze Armate, a come sta evolvendo il campo di battaglia, inclusa la proliferazione di sensori spaziali e terrestri. Il conflitto in Ucraina ha sicuramente sottolineato quanto la letalità rimanga solo uno dei fattori della così detta “killing chain”. La necessità di individuare il nemico e di colpirlo (chiudere la killing chain) prima dello stesso, rappresenta la vera differenza sul moderno e futuro campo di battaglia. Il Generale Berger ha anche stilizzato il fatto che se un’Unità ha grandi dimensioni, è dotata di molti assetti pesanti, ma è vulnerabile ai sensori del nemico, può avere anche una maggiore letalità ma è destinata a soccombere contro un nemico più agile ed in grado di chiudere la killing chain in maniera più veloce. Nel dettaglio nell'ultimo aggiornamento del Force Design 2030, rilasciato il 9 maggio, Berger ha scritto che "l'ambiente di sicurezza è caratterizzato dalla proliferazione di sensori sofisticati e armi di precisione unita a una crescente concorrenza strategica". La funzione dell’USMC e delle sue Stand-In Force (SIF – Vedi RID n.04/22) è aiutare la flotta e il resto della Joint Force a vincere la battaglia di ricognizione e controricognizione (RXR) in ogni punto del continuum della competizione. Il Comandante dell’USMC Warfighting Lab, il Maggiore Generale Benjamin Watson, ha confermato quanto la necessità di avere una sensoristica significativa, e all’avanguardia, abbia la stessa importanza della letalità nel Corpo. Questo si traduce nella volontà dei Marines di non fare affidamento su sensori non organici (sensori joint di teatro, unità navali, satelliti o altro); i distaccamenti dell’USMC dovranno essere in grado di vedere più lontano di quanto possano sparare ed incorporare capacità di rilevamento non organiche come un elemento aggiuntivo, piuttosto che qualcosa da cui dipendono. A questo si unisce la necessità di avere comunicazioni resilienti per utilizzare i dati di targeting, sia in funzione di guida per i propri sistemi d’arma che per condividerli con il resto della Joint Force. I Marines quindi si apprestano ad effettuare "investimenti considerevoli" nella sensoristica, come nei sistemi d’arma, e nella loro integrazione con le nuove piattaforme in acquisizione come il Joint Light Tactical Vehicle, l’ACV e il futuro ARV.
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