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Il sostegno della Turchia all’Ucraina, in particolare attraverso la fornitura di droni armati (BAYRAKTAR TB2), e i tentativi di mediare diplomaticamente con la Russia, ha fornito al Governo di Ankara l’opportunità di cambiare la sua immagine agli occhi del Congresso americano, e del reso della NATO. Come confermato alla stampa americana dal Presidente della Commissione per gli Affari Esteri della Camera, Gregory Meeks, l’importante ruolo assunto dal Paese mediorientale ha spinto la leadership americana a riconsiderare i rapporti tra i 2 Paesi, in particolare riguardo l’autorizzazione alla vendita di armi ed equipaggiamenti militari. Come infatti confermato dalle dichiarazioni rilasciate da altri legislatori americani, Washington sarebbe ora pronta ad autorizzare la vendita di 40 caccia F-16 Block 70 e circa 80 kit di modernizzazione di Lockheed Martin per aggiornare la flotta dei FIGHTING FALCON già in possesso dei turchi, per un valore totale di circa 6 miliardi di dollari. Fondamentale il ruolo di Meeks che, con la presidenza della Commissione per gli Affari Esteri, ha il potere di bloccare la vendita di armi, quella stessa commissione che approvò l’espulsione della Turchia dal programma F-35 nella legge sul finanziamento del governo del 2019. Quest’ultima azione fu presa dopo l’annunciato acquisto turco del sistema missilistico superficie- aria S-400, e fu dettata dal timore, non solo americano, che il potente radar di quest’ultimo sistema avrebbe consentito alla Russia di spiare il comportamento del nuovo aeromobile, compromettendo così la sua tecnologia e i suoi relativi sistemi di bordo. Lo stesso acquisto spinse gli Stati Uniti anche a sanzionare l’agenzia turca per le forniture militari nel 2020, come richiesto dalla legge americana relativa alle sanzioni russe. Il Congresso americano ha però reso noto che l’eventuale trasferimento degli F-16 sarà subordinato al fatto che la Turchia continui a sostenere l’Ucraina, forzando Ankara a mantenere un difficile equilibrio delle sue relazioni sia con gli Stati Uniti che con la Russia, oltre a gestire un area che continua a mantenere tutta la sua turbolenza. La Turchia è però determinata nel riconquistare il supporto americano, data la necessità di aggiornare la sua ormai datata flotta di vecchi F-16, proveniente da commesse risalenti agli anni ‘80. A confermare la distensione tra i 2 Paesi, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale americano, Jake Sullivan, ha più volte ringraziato la Turchia nelle ultime settimane, per aver contribuito a garantire il rilascio dalla Russia del marine incarcerato Trevor Reed.
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