
La situazione militare in Donbass e sul fronte meridionale è molto dinamica e sicuramente variegata. Immediatamente a ovest di Kharkiv, l’insediamento di Kutuzivka è stato riconquistato dalle truppe ucraine, che sono entrate anche alla periferia di Ruska Lozova, mentre sul fronte di Izyum, i Russi stanno pesantemente premendo verso Barvinkove. Almeno 500 paracadutisti sarebbero stati fatti affluire in tale settore per sviluppare una pressione crescente, per ora faticosamente contenuta, sugli insediamenti di Sulyhivka, Nova Dmytrivka, Andriivka e Velyka Komyshuvakha. Al contrario, concomitanti azioni su Brazhkivka e Dovhenke sono state respinte. Ad ovest di questo fronte, all’inattesa puntata offensiva russa di ieri è seguita l’occupazione dell’insediamento di Spivakivka, leggermente a nord di Zavody, già presa dai Russi.
Nell’area di Severodonetsk, le forze di Mosca stanno avanzando lentamente su Orikhove e dentro Popasna e Rubizne, ma sono stati respinti a Velyka Komyshuvakha, Dibrovne e Yampil.
Più a sud, Avdiivka, Ocheretyne e Mariinka continuano ad essere pesantemente bombardate, ma non si registrano nuovi attacchi terrestri, con l’eccezione degli insediamenti di Velyka Novosilka, Solodke e Novomykhailivka, dove le difese ucraine stanno reggendo molto bene.
Da Vulhedar, i Russi hanno fatto partire un’altra puntata offensiva verso Zaporizha, che è stata fermata negli insediamenti di Neskuchne e Vremivka.
Nei pressi di Melitopol, un importante ponte ferroviario è stato fatto saltare da partigiani ucraini (sebbene l'azioen sia stata rivendicata dalle SOF di Kiev). Riteniamo questa un’azione molto importante, perché quel ponte era essenziale per il supporto logistico che dalla Crimea raggiunge Kherson ed altre aree del sud occupato.
A ovest di Kherson, la temporanea cattura da parte dei Russi di Novo Zorya è stata seguita da un modesto loro ritiro sul vicino insediamento di Tavriyske. Sia Novo Zorya che Oleksandrivka, comunque, risultano sottoposte a un crescente martellamento di fuoco indiretto, mentre altri tentativi russi su Ivanivka e Zahradivka sono stati decisamente respinti.
Venendo, invece, a Kherson la città è in fermento. Le proteste sono sempre più diffuse, mentre, probabilmente con un'azione partigiana, anche se i Russi hanno "incolpato" un missile TOCHSKA, è stata distrutta la torre televisiva che da settimane era stata ricalibrata dagli occupanti per ricevere soltanto canali russi. Risultano poi incendi dolosi a magazzini e depositi di granaglie in procinto di essere trasferite in alcune regioni siberiane. Anche a Nova Kakhovka, peraltro, hanno cominciato ad apparire manifesti minaccianti ritorsioni sia agli occupanti che ai collaborazionisti. Si tratta di sviluppi importanti, perché, a differenza di quello che ancora viene ampiamente scritto, i Russi sembrano avere abbandonato i tentativi di organizzare un referendum circa la supposta fondazione di una repubblica popolare separatista sul modello DPR o LPR, e ormai (assieme ai loro collaborazionisti), dicono agli abitanti che essi si trovano a pieno titolo nel territorio della Federazione Russa. È possibile che l’intenzione sia quella di trasformare tali aree in una nuova Crimea.
In Trasnistria, le locali “forze armate” sono state portate all’approntamento operativo massimo, e persino gli apprestamenti per la parata del 9 maggio (d’importanza quasi totemica nei contesti post-sovietici) risultano cancellati. Una possibile complessa opera di info war si sta inoltre concretizzando mediante l’invio di sms a comuni residenti della repubblica separatista che, a cosiddetta firma dell’SBU, il servizio di sicurezza e intelligence ucraino, avvertirebbero della necessità di mettersi al riparo per via di imminenti operazioni militari. Da notare infine che una forte ricognizione aerea si è osservata nei dintorni del ponte di Zatoke, confermando un possibile prossimo sviluppo della situazione nell’area complessiva che va dalla Bessarabia alla stessa Transnistria.
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