
La notizia più importante delle ultime ore sul fronte della guerra in Ucraina riguarda l’importante battuta d’arresto subita dalla puntata offensiva ucraina che, partendo dal fronte di Karkhiv, era giunta quasi a 35 km dall’importante nodo strategico di Kupiansk dopo avere liberato, percorrendo la strada P07, gli insediamenti di Lebyazhe, Bazalievkae e Shevchenkove. Dopo parecchie ore di intensi combattimenti, è confermato che le unità ucraine (composte soprattutto dall’agguerrita 92ª Brigata Meccanizzata) non sono riuscite a percorrere che pochi chilometri all’infuori di quest’ultimo insediamento, in quanto contrastate duramente da alcuni Battle Group russi fatti accorrere in tutta fretta dal fronte di Izyum. È difficile dire se questo limitato insuccesso ucraino sarà temporaneo o precluderà a una parziale ritirata dalle posizioni conquistate. È un fatto però che l’altrettanto parziale successo russo è frutto dell’incapacità complessiva di mantenere una pressione determinante su 2 contemporanei centri di gravità, ovvero Kupiansk e Izyum
Ciò non vuol dire che sulla stessa Izyum i Russi non siano stati in grado di cogliere egualmente dei successi di un certo rilievo. La cittadina di Dibrivne, infatti, è stata catturata, ma potrebbe subire la stessa sorte pure Dovhenke, sul quale è stata condotta un’azione “alla Otto Skorzeny”, ovvero un tentativo di infiltrazione di Russi vestiti con uniformi ucraine. Vedremo se i Russi avranno la capacità di mantenere il momentum di queste piccole avanzate necessario a scardinare davvero il robusto dispositivo difensivo ucraino a protezione di Barkhinove e Slovyansk, almeno da questa direzione. Piuttosto, è ad est di Izyum che i Russi stanno mano a mano allargando il fronte offensivo verso Slovyansk, con la conquista degli insediamenti di Pisky Radkivski e Lozove, mentre potrebbe presto entrare in crisi il saliente di Severodonetsk. Dopo Kreminna, difatti, è caduta pure Zarichne ed i Russi stanno facendo affluire truppe di rincalzo per puntare su Lyman. Si tratta di una zona fittamente boscosa, con laghetti e corsi d’acqua, dove molto difficile potrebbe rivelarsi la manovra nel caso gli Ucraini decidessero di dare lì battaglia (l’alternativa è combattere direttamente casa per casa a Slovyansk). L’altro punto focale, Rubizhne, sembra poi quasi del tutto conquistato dai Russi, con la 4ª Brigata di Intervento Rapido della Guardia Nazionale (rinforzata dall’agguerrito Battaglione Georgiano) inviata d’urgenza a cercare di risollevare una situazione sempre più disperata. Più a sud, Popasna sembra egualmente quasi del tutto conquistata dai Russi, e pare proprio che su questo settore soltanto Lysichansk stia riuscendo a resistere senza arretramenti.
Ancora più a sud, invece, in un’area compresa fra Toretsk e Avdiivka, assalti di truppe sia russe che separatiste sono stati respinti finora con grosse perdite fra gli attaccanti.
A Mariupol ha avuto pieno successo la sortita dei difensori delle acciaierie Azovstal che erano riusciti a raggiungere il quartiere Primorsky della città, dove ancora alcune sacche di resistenza delle Guardie Confinarie e della Polizia erano concentrate. Gli effettivi di queste unità sono ora anch’essi asserragliati in questa fortezza, che, potenzialmente, potrebbe resistere ancora per molto a lungo, e, quindi inchiodare buona parte dei circa 12 Battle Group russi che al momento la assediano.
Nel sud, a Zaporizha, una punta russa ha portato la minaccia nell’area dell’insediamento di Temyrivka, solo in apparenza una località minore. In realtà, da li è in teoria possibile prendere alle spalle Huliaiopole, punto che, ripetiamo ancora una volta, costituisce da qualche settimana un serio “grattacapo” per il fronte sud della campagna militare russa.
A ovest di Kherson, il determinato assalto russo nella contesa Oleksandrivka è andato esaurendosi, e si sono avuti ulteriori lanci di lanciarazzi multipli su Mykolaiv.
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